A cura di Giulia Quattrini

Engels-Domínguez N, Koops EA, Hsieh S, Wiklund EE, Schultz AP, Riphagen JM, Prokopiou PC, Hanseeuw BJ, Rentz DM, Sperling RA, Johnson KA, Jacobs HIL.
Lower in vivo locus coeruleus integrity is associated with lower cortical thickness in older individuals with elevated Alzheimer’s pathology: a cohort study.
Alzheimers Res Ther. 2024 Jun 17;16(1):129. doi: 10.1186/s13195-024-01500-0.

Il locus coeruleus (LC), un piccolo nucleo situato nel tronco encefalico, è ritenuto essere il primo sito di accumulo della proteina tau iperfosforilata (NFTs), uno dei principali marcatori della malattia di Alzheimer (AD). La presenza di NFTs è associata ad alterazioni strutturali del LC, che potrebbero a loro volta influenzare l’integrità delle aree cerebrali ad esso connesse. Studi precedentemente condotti nella popolazione sana hanno evidenziato un’associazione tra neurodegenerazione del LC e atrofia corticale, tuttavia non è chiaro se tale relazione sia mediata dalla patologia AD. A tal fine è stato recentemente è stato condotto uno studio su soggetti anziani (n= 165, 10% con decadimento cognitivo), sottoposti ad un esame di neuroimaging multimodale: (i) risonanza magnetica per la misurazione dell’atrofia corticale e dell’integrità del LC; (ii) PET, per la misurazione del carico di patologia amiloide e tau. I risultati hanno evidenziato un’associazione significativa tra la riduzione dell’integrità strutturale del LC e l’atrofia della corteccia temporale. Tale associazione risultava più forte nei soggetti con maggior accumulo di NFTs nella corteccia entorinale/temporale inferiore o di amiloide nella neocorteccia. In particolare, la presenza di depositi di amiloide mediava l’associazione tra neurodegenerazione del LC e atrofia della corteccia entorinale prima dello stadio patologico. Secondo gli autori, questi risultati suggerirebbero che l’atrofia corticale secondaria alla neurodegenerazione del LC nell’anziano sano potrebbe riflettere gli effetti dell’AD e non esclusivamente dell’invecchiamento fisiologico.

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38886798/