A cura di Giulia Quattrini
Sets of coregulated serum lipids are associated with Alzheimer’s disease pathophysiology.
Barupal DK, Baillie R, Fan S, Saykin AJ, Meikle PJ, Arnold M, Nho K, Fiehn O, Kaddurah-Daouk R; Alzheimer Disease Metabolomics Consortium.
Alzheimers Dement (Amst). 2019 Dec; 11: 619–627. doi: 10.1016/j.dadm.2019.07.002
La malattia di Alzheimer (AD) si manifesta spesso in comorbidità con diabete e altri disturbi del metabolismo. Numerosi studi supportano l’assunto che le disfunzioni metaboliche possano avere un ruolo nell’insorgenza e nella progressione dell’AD. Al fine di testare tale ipotesi, uno studio di recente pubblicazione ha indagato l’associazione tra gruppi di lipidi sierici e AD, in particolare con i principali biomarcatori della patologia (livelli di proteine beta-amiloide e tau nel liquido cerebrospinale, atrofia corticale) e con il declino cognitivo. I ricercatori hanno utilizzato i dati messi a disposizione dal database ADNI, includendo i profili biologici e di imaging di 806 soggetti (226 cognitivamente intatti, 392 con declino cognitivo lieve, o MCI, e 188 con AD). I risultati hanno rivelato pattern di associazione tra specifiche categorie di lipidi con la diagnosi (AD, MCI e cognitivamente sani) con i livelli di proteina beta-amiloide, con i livelli di proteina tau e con l’atrofia corticale. Questi dati sostengono l’ipotesi della presenza di alterati processi metabolici nell’AD, offrendo nuovi potenziali marcatori per l’individuazione di persone a rischio, nonché nuovi potenziali target di intervento terapeutico. Studi futuri serviranno a chiarire il ruolo delle variabili genetiche, delle terapie farmacologiche e della dieta sul metabolismo dei lipidi e sul suo ruolo nella patogenesi dell’AD.
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