A cura di Federica Ribaldi

Atrophy subtypes in prodromal Alzheimer’s disease are associated with cognitive decline.
Ten Kate M, Dicks E, Visser PJ, van der Flier WM, Teunissen CE, Barkhof F, Scheltens P, Tijms BM; Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative.
Brain. 2018 Dec 1;141(12):3443-3456. doi: 10.1093/brain/awy264.

La malattia di Alzheimer (AD) è una malattia molto eterogenea in termini di età di esordio, fattori di rischio genetici, presentazione clinica e declino cognitivo. Capire quali siano i meccanismi biologici sottostanti a tale eterogeneità è cruciale per aiutare i medici a determinare la prognosi del paziente ed è uno step importante per la medicina di precisione. Il presente studio ha utilizzato un approccio guidato dai dati per classificare differenti pattern di atrofia presenti nei pazienti con demenza di AD in 3 coorti per un totale di 757 pazienti. I pazienti in ogni gruppo sono stati caratterizzati per variabili cliniche, cognitive e biomarcatori di AD (i.e. proteina tau nel liquido cerebrospinale, prestazione cognitiva, lesioni della sostanza bianca). La classificazione in base al pattern di atrofia è stata poi applicata su un campione indipendente di 603 pazienti in stadio prodromico di AD ed è stata osservata la traiettoria del declino cognitivo in specifici domini e l’associazione con i biomarcatori di AD. Dai risultati emerge che i pazienti con demenza possono essere divisi in 4 gruppi con differenti pattern di atrofia e specifiche caratteristiche come segue: (i) atrofia del lobo medio temporale (MTA), con basse performance nei domini della memoria e del linguaggio, età avanzata, bassi livelli di tau e maggior carico di lesioni vascolari; (ii) atrofia del lobo parieto-occipitale (POA) con scarse prestazioni nei domini attentivo e visuospaziale e alti livelli di tau; (iii) lieve atrofia con prestazioni cognitive nella norma, giovane età e alti livelli di tau; (iv) atrofia corticale diffusa con caratteristiche intermedie tra i precedenti gruppi. I soggetti con AD prodromico, classificati in base ai 4 suddetti pattern di atrofia, hanno dimostrato caratteristiche simili ai pazienti con demenza e specifiche traiettorie cognitive. In particolare, i soggetti con MTA declinano più velocemente nelle funzioni di memoria e linguaggio, quelli con POA nelle funzioni esecutive e attentive mentre quelli con atrofia diffusa nelle funzioni visuospaziali; i soggetti con atrofia lieve hanno invece un declino moderato in tutti i domini. Il presente lavoro mette in luce l’importanza della valutazione dell’atrofia cerebrale nei pazienti con AD, che è espressione di caratteristiche biologiche e cliniche presenti fin dalle fasi prodromiche della malattia, tali per cui è possibile trarre informazioni sulla traiettoria del declino cognitivo del paziente diversi anni prima che la demenza si manifesti.

 

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https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30351346