Christofoletti G. et al. (2011)
Physical activity attenuates neuropsychiatric disturbances and caregiver burden in patients with dementia.
Clinics. 66:613-618.

Nelle demenze oltre al declino delle funzioni cognitive si manifestano cambiamenti nella personalità e nel comportamento (BPSD): apatia, depressione, disordini del sonno, agitazione, aggressione verbale o fisica, deliri, allucinazioni e ansia. Questi sintomi psicopatologici aggravano la disabilità del paziente, peggiorandone la qualità della vita e aumentando il carico di chi si prende cura di lui (caregiver). Diversi studi hanno sostenuto che l’attività fisica riduce tali sintomi e migliora la funzionalità del paziente con demenza. Una ricerca condotta in Brasile su 59 pazienti con demenza (Alzheimer, demenza vascolare, demenza mista) ha ipotizzato una correlazione tra la pratica regolare di attività fisica e la riduzione dei sintomi neuropsichiatrici, con conseguente ripercussione positiva anche sul caregiver. I pazienti sono stati classificati e valutati in base al tipo di demenza e al livello di attività fisica (alto o basso) svolta nei precedenti 6 mesi. E’ stata considerata attività fisica regolare quella praticata almeno 2 volte a settimana per minimo 30 minuti e per almeno 6 mesi. L’analisi dei dati raccolti ha evidenziato che i pazienti con un livello alto di attività fisica presentavano meno sintomi neuropsichiatrici in confronto a quelli con un livello più basso. I risultati sembrano indicare che la pratica regolare di attività fisica (per esempio camminare o svolgere altra attività aerobica) migliora la circolazione al cervello e l’ossigenazione. Ciò sembra apportare benefici all’attività neuronale e conseguentemente alla condizione mentale generale.

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