A cura di Sara Gipponi

 

Association of Daily Intellectual Activities With Lower Risk of Incident Dementia Among Older Chinese Adults.

Allen T. C. Lee; Marcus Richards; Wai C. Chan; Helen F. K. Chiu; Ruby S. Y. Lee; Linda C.W. Lam.

JAMA Psychiatry. 2018 Jul 1; 75(7): 697-703. doi: 10.1001/jamapsychiatry.2018.0657. Published online May 30, 2018.

 

É noto che lo stile di vita influenza le performance cognitive nell’età anziana e alcune recenti ricerche suggeriscono che dedicarsi continuativamente ad attività intellettuali (es. lettura, i giochi di carte e da tavolo) può ritardare o prevenire la comparsa di demenza, anche se praticate solo nell’ultima parte della vita. Non è chiaro, però, se tali attività siano di per sé protettive per la demenza o se siano coinvolti altri fattori. Tipicamente, infatti, chi pratica attività intellettuali è coinvolto anche in attività salutari (es. esercizio fisico e dieta bilanciata). Inoltre, dal momento che le attività intellettuali comprendono componenti cognitive, sociali e ricreative, è difficile dire a cosa sia dovuto un maggior benessere a livello cognitivo. Per capire ciò, un gruppo di ricercatori di Hong Kong ha studiato più di 15.000 anziani cinesi senza problemi cognitivi per un periodo medio di 5 anni. Le persone che hanno sviluppato demenza durante il periodo di studio (8,7%), prevalentemente di sesso femminile, erano più anziane, con un livello di istruzione più basso e si sono impegnate in misura minore in stili di vita sani. Anche se quasi tutti i partecipanti hanno riferito di impegnarsi quotidianamente in qualche tipo di attività di svago, chi non ha ricevuto una diagnosi di demenza, indipendentemente dallo stato fisico di salute e dalle caratteristiche sociodemografiche, si è impegnato in più attività ricreative (es. ascoltare la radio o frequentare circoli), ma soprattutto intellettuali (67% vs 51%). Per concludere che la partecipazione ad attività intellettuali riduce il rischio di demenza sono necessari ulteriori approfondimenti in quanto, pur avendo dei punti di forza importanti (come la numerosità del campione), questo studio potrebbe aver risultati non generalizzabili ad altri paesi. In ogni caso si può affermare con certezza l’importanza per il benessere a livello cognitivo di un impegno costante e attivo in ambito intellettuale e ricreativo.

 

Potete trovare l’articolo originale al seguente link:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29847678