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Correlazione tra i livelli plasmatici di proteina tau e l’atrofia del “basal forebrain” in soggetti a rischio per la malattia di Alzheimer

A cura di Giulia Quattrini Cavedo E, Lista S, Houot M, Vergallo A, Grothe MJ, Teipel S, Zetterberg H, Blennow K, Habert MO, Potier MC, Dubois B, Hampel H; INSIGHT-preAD Study Group and the Alzheimer Precision Medicine Initiative. Plasma tau correlates with basal forebrain atrophy rates in people at risk for Alzheimer disease. Neurology. 2020 Jan 7;94(1):e30-e41. Il sistema colinergico del basal forebrain (BFCS) è una struttura colpita dalla malattia di Alzheimer (AD). In particolare, il danno neuronale indotto dalla presenza della proteina tau a livello del nucleo basale del Meynert (NBM) è stato descritto come una delle prime manifestazioni patofisiologiche dell’AD. Ulteriori evidenze suggeriscono che le alterazioni del sistema colinergico a livello del NBM sono specificatamente associate a taupatia. Infine, è stato sufficientemente dimostrato che il declino cognitivo è legato ad alterazioni del BFCS da a taupatia già prima della formazione dei grovigli neurofibrillari.  […]

27 Febbraio 2020|News Medici|2 Comments

L’istruzione dopo i 50 anni è un fattore di protezione contro l’espressione dei sintomi della demenza

A cura di Cristina Festari Negli ultimi decenni è stato dimostrato che l’istruzione, insieme all’occupazione lavorativa e alle attività cognitivamente stimolanti (quali l’apprendimento di una lingua, la lettura o l’enigmistica) contribuiscano ad accrescere la “riserva cognitiva”, cioè la capacità di ottimizzare o massimizzare le prestazioni attraverso il reclutamento differenziale di reti cerebrali. Si ritiene che una riserva cognitiva alta permetta di mantenere e preservare un comportamento funzionalmente adeguato durante l’invecchiamento, proteggendo dalla demenza.  […]

27 Febbraio 2020|ULTIM'ORA|Commenti disabilitati su L’istruzione dopo i 50 anni è un fattore di protezione contro l’espressione dei sintomi della demenza

Affetti positivi e “carico” dei caregiver

A cura di Evita Tomasoni Kawano Y, Terada S, Takenoshita S, Hayashi S, Oshima Y, Miki T, Yokota O, Yamada N. Patient affect and caregiver burden in dementia. Psychogeriatrics. 2019 Nov 7. doi: 10.1111/psyg.12487. [Epub ahead of print] La cura delle persone affette da demenza è un compito molto impegnativo e spesso viene affrontato dai familiari del malato. In genere, all’interno della famiglia si ritrova un caregiver principale, ovvero colui che in prima persona si fa carico della gestione del paziente, sia sul piano pratico-organizzativo che su quello emotivo. Alleggerire il peso che grava su questa figura cardine nella cura è diventato un obiettivo primario di salute pubblica. […]

7 Febbraio 2020|News Familiari|Commenti disabilitati su Affetti positivi e “carico” dei caregiver

Effetti del ripristino del microbiota intestinale sulla patogenesi della Malattia di Alzheimer

A cura di Monica Almici Transfer of a healthy microbiota reduces amyloid and tau pathology in an Alzheimer’s disease animal model. Kim MS, Kim Y, Choi H, Kim W, Park S, Lee D, Kim DK, Kim HJ, Choi H, Hyun DW, Lee JY, Choi EY, Lee DS, Bae JW, Mook-Jung I. Gut. 2020 Feb;69(2):283-294. Nel corso della malattia di Alzheimer si osservano processi di infiammazione a livello cerebrale. Vista l’influenza del microbiota intestinale sullo sviluppo cerebrale e sulle funzioni cognitive, è ragionevole ipotizzare che questi cambiamenti possano avere un legame con le alterazioni nella composizione del microbiota stesso, recentemente osservate sia nei modelli animali che negli umani con malattia di Alzheimer. […]

7 Febbraio 2020|News Medici|Commenti disabilitati su Effetti del ripristino del microbiota intestinale sulla patogenesi della Malattia di Alzheimer

Intervista al Prof. Frisoni e alla Prof. Di Luca sulla Malattia di Alzheimer: obiettivi e sfide della ricerca

A cura di Valentina Saletti In un’intervista della giornalista Sonja Riva per la RSI (radiotelevisione svizzera), il Prof. Giovanni B. Frisoni, neurologo, direttore della Clinica della Memoria di Ginevra e responsabile dell’Unità di Neuroimmagine e Epidemiologia Alzheimer dell’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia e la Prof. Monica Di Luca, ordinario di farmacologia all’Università di Milano La Statale, presidente di European Brain Council e vicepresidente di Airalzh onlus, hanno parlato in modo chiaro ed esaustivo della malattia di Alzheimer e delle principali sfide della ricerca, partendo dalla definizione della stessa. […]

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Solitudine e demenza: quali connessioni?

A cura di Ilaria Passeggia Rafnsson SB, Orrell M, d’Orsi E, Hogervorst E, Steptoe A. Loneliness, Social Integration, and Incident Dementia Over 6 Years: Prospective Findings From the English Longitudinal Study of Ageing. J Gerontol B Psychol Sci Soc Sci. 2020 Jan 1;75(1):114-124. La demenza è un problema che affligge milioni di persone nel mondo. Diventa pertanto fondamentale trovare strategie per prevenire o ritardare l’insorgenza di questa patologia partendo dal presupposto che un’ampia gamma di fattori biologici e ambientali, come ad esempio lo stile di vita, ne possono influenzare lo sviluppo. […]

23 Gennaio 2020|News Familiari|Commenti disabilitati su Solitudine e demenza: quali connessioni?

L’associazione tra l’allele Ɛ4 del gene per l’Apolipoproteina E e l’accumulo di proteina tau a livello medio-temporale non dipende dal carico di amiloide

A cura di Giulia Quattrini Therriault J, Benedet AL, Pascoal TA, Mathotaarachchi S, Chamoun M, Savard M, Thomas E, Kang MS, Lussier F, Tissot C, Parsons M, Qureshi MNI, Vitali P, Massarweh G, Soucy JP, Rej S, Saha-Chaudhuri P, Gauthier S, Rosa-Neto P. Association of Apolipoprotein E ε4 With Medial Temporal Tau Independent of Amyloid-β. JAMA Neurol. 2019 Dec 20;10.1001/jamaneurol.2019.4421 L’allele Ɛ4 del gene per l’Apolipoproteina E (APOEƐ4) rappresenta il principale fattore di rischio genetico per la malattia di Alzheimer (AD). I portatori (carrier), infatti, mostrano un incremento della produzione e una ridotta capacità di degradazione della proteina beta-amiloide (Aβ) rispetto ai non-carrier. Ne consegue che nei carrier vi è un aumento dei depositi di Aβ a livello cerebrale e una precoce formazione delle placche amiloidi. […]

23 Gennaio 2020|News Medici|Commenti disabilitati su L’associazione tra l’allele Ɛ4 del gene per l’Apolipoproteina E e l’accumulo di proteina tau a livello medio-temporale non dipende dal carico di amiloide

Associazione tra i biomarcatori del CSF e i cambiamenti strutturali nella malattia di Alzheimer e nella demenza frontotemporale ad esordio precoce

A cura di Anna Mega Precedenti studi hanno rilevato specifiche differenze tra malattia di Alzheimer (AD) e demenza frontotemporale (FTD) in relazione al pattern di sostanza bianca e grigia, nonché ai profili dei biomarcatori nel liquido cerebrospinale (CSF). Gli autori di uno studio pubblicato su Human Brain Mapping hanno voluto esaminare tale relazione, comparando pazienti AD e FTD ad esordio precoce (EOAD e EOFTD). […]

23 Gennaio 2020|ULTIM'ORA|Commenti disabilitati su Associazione tra i biomarcatori del CSF e i cambiamenti strutturali nella malattia di Alzheimer e nella demenza frontotemporale ad esordio precoce

EPAD: uno studio europeo di prevenzione della malattia di Alzheimer

A cura di Anna Mega e Valentina Saletti È attualmente attivo presso il nostro Centro lo studio EPAD (“European Prevention Alzheimer’s disease”), una importante iniziativa europea il cui fine è quello di comprendere meglio le fasi di sviluppo della malattia di Alzheimer e creare una coorte di persone disponibili a partecipare a studi sperimentali mirati alla sua prevenzione. È ormai noto come i processi fisiopatologici associati alla malattia di Alzheimer inizino a manifestarsi già molti anni prima dell’insorgenza dei sintomi clinici. Diventa quindi fondamentale riuscire ad identificare in modo accurato le persone con una elevata probabilità di sviluppare la malattia così da poter intervenire precocemente, prima che i sintomi si manifestino. […]

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Tratti di personalità e Riserva Cognitiva

A cura di Michela Rampini The relationship between cognitive reserve and personality traits: a pilot study on a healthy aging Italian sample. Colombo B, Piromalli G, Pins B, Taylor C, Fabio RA. Aging Clin Exp Res. 2019 Oct 24. doi: 10.1007/s40520-019-01386-1 L’ipotesi della riserva cognitiva (CR) sostiene che il cervello si “riorganizza” attivamente e plasticamente per fronteggiare danni neuronali usando circuiti alternativi pre-esistenti di processamento dell’informazione o adottando nuovi approcci compensatori. Questo processo ha rilevanza non soltanto quando esordiscono i primi sintomi di demenza o nel caso di altri danni cerebrali, ma anche nel processo di invecchiamento cerebrale sano: esso permette infatti ad un individuo con un’alta CR di affrontare meglio ed in maniera più efficiente i cambiamenti cerebrali conseguenti all’avanzare dell’età.  […]

9 Gennaio 2020|News Familiari|Commenti disabilitati su Tratti di personalità e Riserva Cognitiva