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Prevenire la malattia di Alzheimer: lo studio EARLY

A cura di Michela Rampini EARLY (che in inglese significa “prima” o “presto”) è il nome di una importante sperimentazione farmacologica di prevenzione della malattia di Alzheimer partita nelle scorse settimane presso il nostro Centro. Oggi sappiamo che l’accumulo della proteina tossica beta amiloide nel cervello è una caratteristica centrale della malattia di Alzheimer e sembra avere un ruolo primario nella sua insorgenza ed evoluzione. Questa proteina comincia ad accumularsi nel cervello delle persone quando sono ancora sane, molti anni prima della comparsa dei più evidenti disturbi di memoria. […]

19 Aprile 2018|IN EVIDENZA|Commenti disabilitati su Prevenire la malattia di Alzheimer: lo studio EARLY

I nostri bambini ci insegnano riconoscenza e investimento nella ricerca

A cura di Michela Rampini “Caro dottore, questi sono i miei risparmi per la ricerca”. Ecco il testo del bigliettino inserito in una pesante busta con all’interno 45 preziosi centesimi e consegnata al dott. Pietro Caldarella, vicedirettore della divisione di senologia dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Il protagonista di questo nobile gesto è Giovanni, un bambino sardo di 5 anni che, dopo aver accompagnato la mamma trentacinquenne ad una delle visite oncologiche di controllo, ha chiesto di poter entrare nello studio dello specialista per consegnargli la sua donazione. […]

12 Aprile 2018|News Familiari|Commenti disabilitati su I nostri bambini ci insegnano riconoscenza e investimento nella ricerca

Il declino cognitivo in soggetti sani: il ruolo della beta-amiloide

A cura di Martina Montalti Memory decline accompanies subthreshold amyloid accumulation. Landau SM, Horng A, Jagust WJ. Neurology. 2018 Mar 23. L’estensivo accumulo cerebrale della proteina beta-amiloide (Aβ) è associato a decadimento cognitivo. Tuttavia, la relazione tra le prestazioni cognitive ed il livello corticale di Aβ nelle fasi precoci del suo accumulo è ancora poco esplorata. Un gruppo di ricerca statunitense dell’Università della California ha indagato i cambiamenti nel livello di Aβ in soggetti sani (HC) durante un arco di tempo di 6 anni. L’obiettivo è stato quello di osservare sia se il livello di Aβ all’inizio dello studio avesse un’influenza sull’andamento della proteina nel corso del tempo, sia se l’accumulo di Aβ fosse associato alle prestazioni ai test di memoria e di funzioni esecutive. […]

12 Aprile 2018|News Medici|Commenti disabilitati su Il declino cognitivo in soggetti sani: il ruolo della beta-amiloide

L’attività fisica quotidiana può mantenere in forma il proprio cervello?

A cura di Valentina Saletti Uno studio condotto dai ricercatori della Rush University ha analizzato l’associazione tra l’attività fisica quotidiana e la quantità di materia grigia nel cervello di persone anziane, dimostrando come elevati livelli di attività fisica siano correlati a una maggiore quantità di materia grigia. Secondo i ricercatori, un livello significativo di materia grigia corrisponde a un miglior funzionamento cognitivo, mentre la sua diminuzione è associata soprattutto alla malattia di Alzheimer e ad altre demenze. […]

12 Aprile 2018|ULTIM'ORA|Commenti disabilitati su L’attività fisica quotidiana può mantenere in forma il proprio cervello?

Due modelli matematici per descrivere la progressione della forma familiare della Malattia di Alzheimer

A cura di Giulia Quattrini Oxtoby NP, Young AL, Cash DM, Benzinger TLS, Fagan AM, Morris JC, Bateman RJ, Fox NC, Schott JM, Alexander DC. Data-driven models of dominantly-inherited Alzheimer’s disease progression. Brain. 2018 Mar 22. La forma familiare di Malattia di Alzheimer (AD), che condivide con la più diffusa forma sporadica una serie di manifestazioni cliniche, si caratterizza per la possibilità di stabilire indicativamente l’età di esordio, offrendosi come una preziosa fonte di informazioni sulle fasi precliniche. Muovendo da tali premesse e grazie all’applicazione di due complessi modelli matematici, è stata studiata la progressione dei biomarcatori dell’AD (placche amiloidi, grovigli neurofibrillari, atrofia corticale, ipometablismo e deterioramento cognitivo) in 338 soggetti portatori di mutazioni genetiche specifiche (APP, PSEN1 e PSEN2), […]

5 Aprile 2018|News Medici|Commenti disabilitati su Due modelli matematici per descrivere la progressione della forma familiare della Malattia di Alzheimer

Prevenire la malattia di Alzheimer: lo studio EARLY

A cura di Michela Rampini EARLY (che in inglese significa “prima” o “presto”) è il nome di una importante sperimentazione farmacologica di prevenzione della malattia di Alzheimer partita nelle scorse settimane presso il nostro Centro. Oggi sappiamo che l’accumulo della proteina tossica beta amiloide nel cervello è una caratteristica centrale della malattia di Alzheimer e sembra avere un ruolo primario nella sua insorgenza ed evoluzione. Questa proteina comincia ad accumularsi nel cervello delle persone quando sono ancora sane, molti anni prima della comparsa dei più evidenti disturbi di memoria. Lo studio EARLY è rivolto a persone sane di età compresa tra i 60 e gli 85 anni ed ha lo scopo di valutare la sicurezza e l’efficacia di un farmaco sperimentale (JNJ-54861911) che blocca l’attività di un enzima coinvolto nella produzione di beta amiloide contrastando, idealmente, lo sviluppo della patologia e l’insorgenza dei disturbi di memoria. Si tratta di uno studio randomizzato in doppio cieco verso placebo. […]

5 Aprile 2018|IN EVIDENZA|Commenti disabilitati su Prevenire la malattia di Alzheimer: lo studio EARLY

Test genetico per la determinazione del genotipo APOE

A cura di Anna Mega   È oramai noto come il gene APOE-ԑ4 sia associato ad un rischio maggiore di sviluppare AD. Per tale ragione, è in continuo aumento la richiesta di poter effettuare il test genetico per conoscere il proprio stato di rischio e, spesso, ciò avviene in assenza di informazioni sufficienti. È importante infatti sottolineare che non tutti i portatori del gene APOE-ԑ4 svilupperanno AD e non tutte le persone con AD ne sono portatrici. Proprio per questo è presente un enorme dibattito circa l’utilità clinica del test genetico per APOE, considerando anche l’impatto emotivo che un esito sfavorevole potrebbe comportare. […]

5 Aprile 2018|ULTIM'ORA|Commenti disabilitati su Test genetico per la determinazione del genotipo APOE

Come si propaga la proteina tau nel cervello?

A cura di Elena Rolandi Structural tract alterations predict downstream tau accumulation in amyloid-positive older individuals. Jacobs HIL, Hedden T, Schultz AP, Sepulcre J, Perea RD, Amariglio RE, Papp KV, Rentz DM, Sperling RA, Johnson KA Nat Neurosci. 2018 Mar;21(3):424-431. doi: 10.1038/s41593-018-0070-z. Comprendere come la proteina tau si diffonde nel cervello nell’ambito della malattia di Alzheimer (AD) è cruciale per chiarire i meccanismi patofisiologici alla base del disturbo e, di conseguenza, sviluppare modelli terapeutici efficaci. I ricercatori della Harvard Medical School di Boston hanno testato per la prima volta, sebbene in modo indiretto, la modalità di propagazione della proteina tau nel cervello degli esseri umani: si diffonde tra regioni interconnesse (per connettività), come suggerito da alcuni studi su modelli animali di AD, o semplicemente tra regioni spazialmente adiacenti (per prossimità)? […]

29 Marzo 2018|News Medici|Commenti disabilitati su Come si propaga la proteina tau nel cervello?

Servizi sanitari: aiuto o stress per i caregivers dei malati di demenza?

A cura di Sara Gipponi Caregivers’ interactions with health care services – Mediator of stress or added strain? Experiences and perceptions of informal caregivers of people with dementia – A qualitative study. Laparidou D, Middlemass J, Karran T, Siriwardena AN. Dementia (London). 2018 Jan 1:1471301217751226. doi: 10.1177/1471301217751226. [Epub ahead of print] Nel mondo, attualmente, vi sono milioni di persone con diagnosi di demenza. Tale numero è destinato ad aumentare negli anni a venire. La maggior parte di coloro che si prendono cura dei malati sono membri della famiglia o amici (caregivers informali). È da notare, però, che il numero delle persone a cui è stata fatta diagnosi di demenza è molto inferiore a quello di chi presenta problemi cognitivi. […]

29 Marzo 2018|News Familiari|Commenti disabilitati su Servizi sanitari: aiuto o stress per i caregivers dei malati di demenza?

Scoperto il meccanismo del….copia-incolla giornalistico!

A cura di Cristina Festari In queste ore le principali testate nazionali hanno ripreso una recentissima pubblicazione apparsa su Journal of Alzheimer’s disease. Secondo la ricostruzione giornalistica, lo studio avrebbe dimostrato il meccanismo alla base delle perdita della memoria, rappresentando una svolta nella diagnosi e cura della malattia di Alzheimer (AD). Si legge infatti, “…se l’area tegmentale ventrale (VTA), una piccola regione deputata al rilascio della dopamina, funziona poco, ne risente il «centro» della memoria, l’ippocampo”. Questa frase, copiata-incollata dai maggiori quotidiani, poco rispecchia i reali risultati dello studio, tanto da dubitare che si tratti delle conclusioni dello stesso lavoro scientifico. […]

29 Marzo 2018|ULTIM'ORA|Commenti disabilitati su Scoperto il meccanismo del….copia-incolla giornalistico!