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Quantificazione della proteina beta amiloide nel sangue

A cura di Lorenzo Pini High performance plasma amyloid-β biomarkers for Alzheimer’s disease. Nakamura A, Kaneko N, Villemagne VL, Kato T, Doecke J, Doré V, Fowler C, Li QX, Martins R, Rowe C, Tomita T, Matsuzaki K, Ishii K, Ishii K, Arahata A, Iwamoto S, Ito K, Tanaka K, Masters CL, Yanagisawa K. Nature, 2018;554:249-254. Ad oggi è possibile misurare in vivo i livelli cerebrali di proteina beta amiloide (Aβ), fattore chiave nello sviluppo delle placche amiloidi nella malattia di Alzheimer (AD), mediante tomografia a emissione di positroni (PET) con traccianti specifici o tramite l’esame del liquido cerebrospinale (CSF). Tuttavia, la possibilità di quantificare la proteina Aβ attraverso un semplice esame del sangue è attualmente oggetto di studio. Un team di ricercatori Giapponesi ed Australiani, tra cui il premio Nobel per la chimica Koichi Tanaka, ha sviluppato un test del sangue che permetterebbe di identificare persone con alti livelli di Aβ. […]

8 Febbraio 2018|News Medici|Commenti disabilitati su Quantificazione della proteina beta amiloide nel sangue

Un brindisi contro l’Alzheimer!

A cura di Cristina Festari Nel nostro cervello, il sistema glinfatico è deputato alla rimozione delle sostanze di scarto, quali, ad esempio, le proteina beta-amiloide e tau, associate alla demenza di Alzheimer. E’ un sistema cruciale, che può essere danneggiato da traumi o infarti cerebrali, e il cui funzionamento migliora grazie al sonno, all’esercizio fisico e, secondo una recente pubblicazione, a dosi controllate di alcol. […]

8 Febbraio 2018|ULTIM'ORA|Commenti disabilitati su Un brindisi contro l’Alzheimer!

Prevenire la malattia di Alzheimer: lo studio EARLY

A cura di Michela Rampini EARLY (che in inglese significa “prima” o “presto”) è il nome di una importante sperimentazione farmacologica di prevenzione della malattia di Alzheimer partita nelle scorse settimane presso il nostro Centro. […]

8 Febbraio 2018|IN EVIDENZA|Commenti disabilitati su Prevenire la malattia di Alzheimer: lo studio EARLY

Inaugurazione del nuovo centro per la memoria di Ginevra

A cura di Valentina Nicolosi Giovanni Frisoni, neurologo ed ex Direttore scientifico dell’IRCCS San Giovanni di Dio Fatebenefratelli, oggi 6 febbraio inaugura il nuovo Centro della memoria a Ginevra. Il Centro nasce dalla stretta collaborazione con l’IRCCS ed è opera dei prestigiosi Ospedali Universitari Riuniti di Ginevra. Condurrà attività di ricerca con le università di Ginevra e Losanna e con l’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia. Sul territorio, la nuova istituzione sanitaria offrirà diagnosi e terapie individualizzate. “La diagnosi viene effettuata con la tecnologia più avanzata disponibile in questo momento storico” rivela Frisoni. Le esperienze effettuate a Brescia su risonanza magnetica e PET di amiloide, una delle due proteine tossiche che provocano la degenerazione nel cervello dei malati, hanno permesso di sviluppare una piattaforma diagnostica che include anche la PET della proteina tau, il secondo ‘killer molecolare’ della malattia. Inoltre, abbiamo sviluppato un protocollo per valutare il rischio di sviluppare malattia di Alzheimer in persone con storia familiare o persone che sono semplicemente preoccupate di mantenere la memoria il più a lungo possibile”. […]

6 Febbraio 2018|IN EVIDENZA|Commenti disabilitati su Inaugurazione del nuovo centro per la memoria di Ginevra

Incidente a Pioltello, CentroAlzheimer esprime cordoglio per le vittime e vicinanza a famiglie e feriti

A cura di Valentina Nicolosi I medici e i ricercatori del CentroAlzheimer di Brescia si stringono intorno alle famiglie della collega Ida Milanesi e delle altre due donne, mogli, madri, e lavoratrici che hanno perso la vita nel tragico incidente ferroviario di Pioltello. […]

1 Febbraio 2018|ULTIM'ORA|Commenti disabilitati su Incidente a Pioltello, CentroAlzheimer esprime cordoglio per le vittime e vicinanza a famiglie e feriti

Contributo dell’infiammazione periferica sull’invecchiamento cerebrale

A cura di Martina Montalti Systemic inflammation as a predictor of brain aging: Contributions of physical activity, metabolic risk, and genetic risk. Corlier F, Hafzalla G, Faskowitz J, Kuller LH, Becker JT, Lopez OL, Thompson PM, Braskie MN. Neuroimage. 2018 Jan 18. pii: S1053-8119(17)31049-2. doi: 10.1016/j.neuroimage.2017.12.027. [Epub ahead of print] I processi infiammatori contribuiscono alla degenerazione cerebrale sia nell’invecchiamento normale che patologico (i.e. malattia di Alzheimer, AD) e sono influenzati da diversi fattori tra cui l’attività fisica e il rischio metabolico e genetico. AD. […]

1 Febbraio 2018|News Medici|Commenti disabilitati su Contributo dell’infiammazione periferica sull’invecchiamento cerebrale

“Hear me now”: conoscere la demenza attraverso la musica

A cura di Ilaria Passeggia e Sara Gipponi Spesso è complicato spiegare la sofferenza e le difficoltà pratiche che sperimentano quotidianamente i familiari dei malati affetti da demenza. Infatti, con l’aggravarsi della malattia, essi si trovano ad assistere impotenti al progressivo cambiamento dei loro cari, che potrebbero arrivare a non essere più in grado di comprendere una semplice richiesta o di completare attività di base come vestirsi, lavarsi i denti o mangiare autonomamente. […]

1 Febbraio 2018|News Familiari|Commenti disabilitati su “Hear me now”: conoscere la demenza attraverso la musica

La rapidità della perdita del materiale memorizzato come strumento utile nel discriminare tra soggetti presintomatici e sani nella Malattia di Alzheimer.

A cura di Giulia Quattrini Weston PSJ, Nicholas JM, Henley SMD, Liang Y, Macpherson K, Donnachie E, Schott JM, Rossor MN, Crutch SJ, Butler CR, Zeman AZ, Fox NC. Accelerated long-term forgetting in presymptomatic autosomal dominant Alzheimer’s disease: a cross-sectional study. Lancet Neurol. 2018;17(2):123-132. I cambiamenti patologici tipici della Malattia di Alzheimer si realizzano molto prima dell’esordio clinico; in particolare, una delle prime aree interessate è la temporale mesiale, fondamentale per la memoria. […]

25 Gennaio 2018|News Medici|Commenti disabilitati su La rapidità della perdita del materiale memorizzato come strumento utile nel discriminare tra soggetti presintomatici e sani nella Malattia di Alzheimer.

Associazione tra beta-amiloide, APOE-ԑ4 e declino mnesico

A cura di Anna Mega È noto come l’età, elevati livelli di beta-amiloide a livello cerebrale (Aβ) e la presenza dell’allele ԑ4 del gene APOE rappresentino fattori di rischio per la malattia di Alzheimer. Ciò che è meno chiaro è come queste variabili siano associate al declino mnesico e all’età in cui esso si manifesta.  […]

25 Gennaio 2018|ULTIM'ORA|Commenti disabilitati su Associazione tra beta-amiloide, APOE-ԑ4 e declino mnesico

Prevenire la malattia di Alzheimer: lo studio EARLY

A cura di Michela Rampini EARLY (che in inglese significa “prima” o “presto”) è il nome di una importante sperimentazione farmacologica di prevenzione della malattia di Alzheimer partita nelle scorse settimane presso il nostro Centro. […]

25 Gennaio 2018|IN EVIDENZA|Commenti disabilitati su Prevenire la malattia di Alzheimer: lo studio EARLY