A cura di Federica Ribaldi
Anosognosia for memory deficits in mild cognitive impairment: Insight into the neural mechanism using functional and molecular imaging
Patrizia Vannini, Bernard Hanseeuw, Catherine E. Munro, Rebecca E. Amariglio, Gad A.Marshall, Dorene M.Rentz, Alvaro Pascual-Leone , Keith A. Johnson , Reisa A. Sperling
Neuroimage Clin. 2017 May 25;15:408-414. doi: 10.1016/j.nicl.2017.05.020. eCollection 2017.
L’anosognosia è un termine utilizzato per indicare l’incapacità di riconoscere o di riferire un deficit, sia esso sensoriale, cognitivo o motorio. Questo è un sintomo frequente nei pazienti affetti da demenza di Alzheimer (AD), che spesso non hanno consapevolezza del proprio deficit mnestico. Studiare i meccanismi che causano l’anosognosia nell’AD, in particolare nelle fasi prodromiche, potrebbe aiutare a distinguere gli individui che hanno più probabilità di progredire a demenza rispetto a quelli la cui assenza di consapevolezza dipenda da altre cause. L’obiettivo del presente studio è quello di indagare i correlati neurali dell’anosognosia in pazienti con decadimento cognitivo lieve (MCI) utilizzando un approccio di neuroimmagini multimodale. Sono stati arruolati 31 pazienti con MCI amnesico (aMCI) e 251 soggetti sani, come misura di anosognosia è stato utilizzato un indice di discrepanza tra il punteggio soggettivo e quello oggettivo ai test di memoria. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a PET con Fluoro-Desossiglucosio (FDG-PET), solo i pazienti MCI hanno eseguito la risonanza magnetica funzionale a riposo (rs-fMRI). I pazienti aMCI hanno punteggi maggiori di anosognosia rispetto ai controlli; nei pazienti, questo indice correla negativamente con il metabolismo del glucosio nella corteccia cingolata posteriore, con un picco nel precuneo e nell’ippocampo. Le analisi di connettività a riposo rivelano una significativa associazione tra l’anosognosia e la riduzione della connettività funzionale tra cingolato posteriore, corteccia orbitofrontale e lobo parietale inferiore bilaterale. Questo studio dimostra che l’anosogosia in fase prodromica di AD sia la risultante di cambiamenti metabolici regionali e della riduzione di connettività funzionale a riposo in regioni cerebrali che supportano l’elaborazione soggettiva nonché la memoria. Tale ipotesi necessita comunque di ulteriori conferme.
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https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28616381