Roe CM et al. (2013)
CSF biomarkers of Alzheimer disease.
Neurology.
Questo studio ha cercato di valutare la capacità di alcuni tra i più validati biomarcatori per la malattia di Alzheimer (come l’alterata concentrazione delle proteine Abeta42, Tau e phosho Tau e i loro rapporti, nel liquor cerebrospinale delle persone) di predirre difficoltà future non collegate a domini cognitivi in persone anziane senza disturbi presenti. 430 persone di età superiore ai 50 anni sono state seguite per un anno e sono state sottoposte ad un prelievo di liquor oltre che a misurazioni di variabili cliniche quali peso, disturbi del comportamento, tono dell’umore eccetera. I risultati hanno mostrato che valori anomali in ciascun biomarcatore sembrano correlati a una maggiore difficoltà nel comportamento, ad un tono dell’umore più basso e a difficoltà crescenti nelle attività quotidiane, mentre sembrano non associati al cambio di peso durante gli anni. In conclusione, questi biomarcatori in persone sane sembrano prevedere il declino futuro in alcuni, ma non in tutti, i disturbi non cognitivi solitamente collegati alla malattia di Alzheimer. Ulteriori studi sono necessari per determinare in che misura questi risultati possono essere generalizzati ad altri gruppi di persone.