Li X. et al. (2015)
White matter changes in familial Alzheimer’s disease
Journal of Internal Medicine.
Nelle forme familiari di malattia di Alzheimer (FAD) approssimativamente la metà dei fratelli o dei figli di un soggetto affetto da mutazioni autosomiche dominanti ha la probabilità di essere un portatore di mutazione e conseguentemente di sviluppare la malattia di Alzheimer. L’obiettivo di questo studio consiste nell’investigare i cambiamenti della sostanza bianca e grigia nelle FAD, essendo ad oggi poco noti. In totale, 30 soggetti derivanti da 4 famiglie con diverse mutazioni ormai ben note essere responsabili delle FAD, hanno partecipato allo studio che prevedeva l’acquisizione di immagini strutturali e di diffusion tensor imaging, una tecnica che permette di ricavare due misure della sostanza bianca, la “mean diffusivity” (MD) e la “fractional anisotropy” (FA). Inoltre un sottogruppo del campione si è sottoposto a puntura lombare per la misurazione dei biomarcatori liquorali. I partecipanti erano suddivisi in 10 portatori di mutazione (MCs) di cui 7 presintomatici (pre-MCs) e 20 non-portatori (NCs). Dal confronto tra i soggetti pre-MCS e NCs non sono emerse differenze significative nel volume della sostanza grigia o nella misura FA, mentre la misura MD risultava significativamente aumentata nel fascicolo longitudinale inferiore sinistro, nel cingolo e nel fascicolo longitudinale superiore bilateralmente. Questa differenza diventava più marcata inserendo nelle analisi anche i soggetti MCs sintomatici. Inoltre la misura MD di queste regioni mostrava una significativa correlazione negativa con i livelli liquorali di Abeta42 e una correlazione positiva per i livelli liquorali di proteina tau e fosfo-tau nel sottogruppo che si era sottoposto a puntura lombare. I risultati di questo studio sembrano suggerire un interessamento della diffusività della sostanza bianca nelle FAD ancora prima che i cambiamenti nel volume della sostanza grigia siano identificabili. Inoltre, i cambiamenti della sostanza bianca, collegati ai cambiamenti nel liquor, suggeriscono la possibilità di utilizzare la misura MD come biomarcatore nelle forme precliniche di malattia di Alzheimer.