A cura di Valentina Nicolosi

La velocità con cui camminiamo potrebbe rispecchiare la nostra salute cognitiva. A sostenerlo è un gruppo di ricercatori australiani che ha chiesto a 681 anziani, sani o con deficit cognitivi, di camminare su uno speciale tappeto elettronico in grado di rilevare la loro velocità.
L’esperimento ha evidenziato una correlazione tra la rapidità di andatura ed il grado di deficit cognitivo dei partecipanti. Sembra infatti che prestazioni cognitive deficitarie siano associate ad una minore velocità con cui viene coordinato il movimento di un piede dopo l’altro. Nei casi più gravi, la ridotta velocità può comportare problemi di accessibilità alle risorse della comunità: alcuni partecipanti hanno infatti riportato difficoltà a compiere azioni semplici, come attraversare le strisce pedonali.
Camminare è un’attività complessa, che coinvolge diversi processi tra cui quelli sensoriali e di programmazione motoria, funzioni esecutive ed abilità visuo-spaziali. La presenza di malattie neurodegenerative può danneggiare le strutture cerebrali deputate allo svolgimento di tali processi, inficiando così l’automaticità ed il controllo dell’andatura.
I risultati dello studio sono interessanti perché, se confermati, potrebbero essere d’aiuto per una valutazione tempestiva del rischio di insorgenza di demenza.

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28374167