Osman SE et al. (2014)
Singing for the Brain: A qualitative study exploring the health and well-being benefits of singing for people with dementia and their carers.
Dementia (London).
La demenza ha degli effetti significativi oltre che sul funzionamento cognitivo e comportamentale della persona che ne è affetta, anche sulla qualità della vita del caregiver, ossia della persona che principalmente si prende cura del malato. I sintomi psicologici e comportamentali associati alla demenza sono, infatti, direttamente correlati con il livello di stress del familiare curante che a sua volta contribuisce a complicare il delicato rapporto malato-caregiver. Diventa così necessaria la ricerca di interventi efficaci, focalizzati sul benessere psico-sociale del malato, nonché del suo familiare, e sul rafforzamento dei legami reciproci e degli scambi condivisi tra essi. A tale proposito, un recente studio ha indagato l’esperienza di 10 coppie paziente-caregiver frequentanti un’attività canora collettiva all’interno del Singing for the Brain, programma messo a punto dall’Alzheimer’s Society nel 2003. A cadenza settimanale le coppie si sono ritrovate a cantare in gruppo canzoni a loro conosciute e familiari condividendo un’esperienza gioviale e rilassante sotto la guida di un musicista esperto. I risultati emersi dall’analisi qualitativa delle interviste semi-strutturate rivolte ai partecipanti dello studio sottolineano l’impatto positivo del programma non solo sui malati, in particolare per quanto concerne il recupero mnestico e il senso di auto-efficacia esperito nel ricordare i testi delle canzoni, ma anche sui caregivers. Quest’ultimi hanno, infatti, riferito sensazioni di benessere e rilassamento in seguito alle varie sessioni canore e hanno valutato con entusiasmo la possibilità di confrontarsi con altri familiari. Il risultato ancora più rilevante però, riguarda i miglioramenti apportati dal Sing for the Brain sulla relazione malato-caregiver: il programma ha rappresentato per entrambi un momento di intima condivisione e di riscoperta del piacere di stare ancora spensieratamente insieme, nonché un’occasione per accettare e affrontare con maggiore unione e consapevolezza la diagnosi di demenza e l’evoluzione dei suoi sintomi.
Questi risultati, in linea con i dati provenienti da altre ricerche che confermano l’efficacia del Singing for the Brain, suggeriscono quindi la possibilità di estendere il programma su ampia scala. Nonostante ciò, ulteriori studi andranno intrapresi per verificarne l’efficacia in maniera più oggettiva, ad esempio misurandone, attraverso materiale testistico, la reale capacità di apportare dei miglioramenti a livello mnestico nei soggetti con demenza.