La guida di una vettura è un’attività complessa; tuttavia la sola diagnosi di malattia di Alzheimer non significa automaticamente incapacità dell’individuo di condurre un’automobile: le persone con malattia di Alzheimer perdono la capacità di guidare in modo sicuro per se stessi e per gli altri solo ad un determinato punto nel corso dell’inevitabile declino cognitivo. Numerosi studi hanno evidenziato possibili indicatori di problemi cognitivi che possono interferire con la sicurezza nella guida, ma non è chiaro se questa valutazione abbia un valore predittivo per consigliare di smettere di guidare. Un recente studio pubblicato sulla rivista Neurology riporta la valutazione delle funzioni cognitive, della percezione visiva e delle funzioni motorie che contribuiscono a una guida sicura in 40 guidatori affetti da morbo di Alzheimer probabile di lieve entità (MMSE medio di 27/30) e 115 controlli.
Per la valutazione della guida, i partecipanti allo studio sono stati sottoposti a valutazioni cognitive e a una prova pratica su strada e in città con il supporto di una auto-scuola. E’ emerso che i guidatori affetti da Alzheimer hanno commesso in media un numero significativamente maggiore di errori di sicurezza e di guida (42) rispetto ai controlli (33); in particolare gli errori consistevano nel superamento delle linee stradali. L’aumento dell’età e la prestazione complessiva ad una serie di 8 test cognitivi sono risultati predittivi per la sospensione consigliata della guida. In particolare, una performance poco soddisfacente a test di memoria visiva, di abilità visuospaziali e di funzioni esecutive è stata associata ad un aumento degli errori di sicurezza. Gli autori concludono che l’utilizzo di specifici test cognitivi potrebbero essere di utile supporto nella pratica clinica per predire le abilità di guida in persone affette da Malattia di Alzheimer e per consigliare una eventuale sospensione della guida e sostenere i familiari nella decisione di far loro sospendere la guida.