Shiue I. (2015)
Gardening is beneficial for adult mental health: Scottish Health Survey, 2012–2013
Scand J Occup Ther.
A partire dalla fine degli anni ’90, diversi studi hanno sottolineato l’importanza, per la popolazione definita “vulnerabile” (ovvero suscettibile di problemi di salute o anziana), di impegnarsi in attività di giardinaggio od affini (“fai da te”, piccoli lavori artigianali/edili) per migliorare il proprio benessere psicologico ed intellettuale. Infatti, in particolare per le persone affette da malattia mentale, l’essere impegnati in questo tipo di attività migliora le capacità sociali, l’autostima e l’utilizzo del proprio tempo libero. Molto poco, però, si sa sul ruolo protettivo che il praticare l’orticultura o il bricolage nel corso della vita, in una fase preventiva, possa avere sulla salute cognitiva della popolazione generale. Lo scopo di questa ricerca, effettuata in Scozia tra il 2012 e il 2013 su circa 9000 persone tra 16 e 99 anni, è quello di capire meglio quale relazione intercorra tra l’aver svolto queste attività nelle ultime 4 settimane e la salute mentale attuale. Innanzitutto, è emerso che più della metà degli interessati (57%) non aveva svolto tali attività. Questo dato potrebbe essere poco confortante in quanto i risultati dello studio mostrano che l’aver svolto giardinaggio o bricolage è associato ad una migliore percezione della propria salute fisica e cognitiva. In particolare, la maggior parte delle persone dedite a tali attività (43 %), sia sane che con problemi cardiaci, hanno riferito una migliore capacità di concentrazione e una migliore qualità del sonno, si sentono più utili, capaci di prendere decisioni ed affrontare i problemi quotidiani. Inoltre, sembrano essere meno depressi e non si sentono continuamente affaticati: possono godersi la vita giorno per giorno senza perdere la fiducia in se stessi. Dal momento che il giardinaggio o il “fai da te” hanno effetti benefici per la salute cognitiva, sarebbe opportuno che la sanità pubblica ed i programmi di prevenzione promuovessero il coinvolgimento degli individui in queste attività “artigianali” in modo da ottimizzare la salute mentale e l’umore delle persone e, dunque, la loro qualità della vita.