A cura di Cristina Festari

L’assenza di consapevolezza dei propri disturbi cognitivi, sintomo a cui i medici si riferiscono con il termine anosognosia, si riscontra frequentemente nelle persone affette da malattia di Alzheimer (AD).
Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Clinical Psychiatry ha indagato il correlato metabolico dell’anosognosia attraverso l’analisi delle immagini cerebrali di 1062 persone (191 pazienti AD, 499 persone con diagnosi di decadimento cognitivo lieve e 372 soggetti di controllo cognitivamente integri), ottenute con la FDG-PET, uno strumento di neuroimmagine che permette di visualizzare l’attività cerebrale, inferendola dal modo in cui il cervello consuma il glucosio.
I ricercatori hanno osservato che un forte ipometabolismo, ossia una netta diminuzione del consumo di glucosio, in specifiche aree cerebrali (in particolare del cingolo posteriore e del giro angolare destro) è associato ad anosognosia nei pazienti con demenza di Alzheimer. Inoltre, hanno osservato che i pazienti in fase prodromica che mostrano scarsa consapevolezza dei propri sintomi cognitivi hanno un probabilità di 2.74 volte maggiore di sviluppare demenza nei cinque anni successivi.
Gli autori suggeriscono di considerare la presenza/assenza dell’anosognosia come un indicatore predittivo della probabilità di conversione in demenza.

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29022655