Doody RS et al. (2009)
Donepezil treatment of patients with MCI. A 48-week randomized, placebo-controlled trial.
Neurology. [Epub ahead of print] 

Un recente clinical trial ha valutato l’efficacia del donepezil nel rallentare il declino cognitivo in 800 pazienti con decadimento cognitivo lieve (MCI). I risultati dello studio, che è durato 1 anno, hanno dimostrato un piccolo, ma statisticamente significativo, miglioramento dell’ADAS-cog, ma non della Clinical Dementia Rating scale. Entrambe le scale rappresentavano outcome primari di efficacia del trattamento. Lo studio suggerisce importanti considerazioni metodologiche nel disegno degli studi clinici su pazienti con MCI. Il fatto che i pazienti arruolati nello studio non abbiano dimostrato un grande deterioramento nelle scale cliniche utilizzate come outcome di efficacia può indicare che tali scale siano misure poco sensibili nell’identificare differenze di trattamento. L’MCI è una condizione molto eterogenea dal punto di vista della progressione clinica, quindi potrebbe essere necessario integrare, nei criteri di inclusione del paziente, il criterio clinico con l’uso di biomarker (atrofia temporale mesiale su risonanza magnetica, inversione del rapporto tau/Abeta nel liquor, ipometabolismo alla FDG-PET) per massimizzare l’arruolamento di pazienti che hanno un elevato rischio di progressione. Inoltre, potrebbe essere necessario associare alle scale cliniche globali come la CDR, misure di outcome clinico più specifiche, come i test neuropsicologici. Nonostante vi sia il problema di tradurre, nell’immediato, il miglioramento ai test neuropsicologici in un giudizio clinico di significativo miglioramento del paziente, è possibile che tale traslazione si verifichi nel lungo periodo. Per identificare terapie efficaci per i pazienti con MCI è di fondamentale importanza avere a disposizione clinical trial ben disegnati.