Perché questa ricerca?

L’assistenza domiciliare dei pazienti affetti da malattie di Alzheimer (AD) è spesso delegata a familiari, i cosiddetti caregiver informali. Tale assistenza può essere psicologicamente, fisicamente e finanziariamente onerosa e può esporre i caregiver a maggiore vulnerabilità per malattie psicofisiche. Studi sui tradizionali interventi di psicoeducazione (cicli di incontri in cui vengono fornite conoscenze teoriche e pratiche per l’assistenza) ne hanno dimostrato l’effetto positivo sul benessere psicofisico sia del caregiver che della persona assistita. L’apprendimento esperienziale attraverso la realtà virtuale (VR) è stato recentemente considerato un ulteriore metodo efficace per suscitare comportamenti empatici in ambito assistenziale.

In questo studio valuteremo se l’esperienza della realtà virtuale combinata all’intervento psicoeducativo, ne amplifica i benefici noti.

Qual è l’obiettivo?

Lo scopo di questo studio è di testare un nuovo intervento in supporto ai caregiver che combina l’intervento psicoeducativo con l’esperienza di VR, con l’obiettivo di elicitare nei caregiver la componente empatica più adattiva, incrementando i benefici dell’intervento classico ai fini assistenziali. L’effetto dell’intervento proposto sarà indagato attraverso scale cliniche specifiche e per mezzo dell’imaging funzionale, al fine di valutarne l’effetto sui circuiti cerebrali alla base dei processi empatici.

Come verrà condotto?

Si tratta di uno studio randomizzato controllato a due bracci paralleli, rivolto a caregiver informali conviventi (oppure che assistono quotidianamente per almeno 4 ore) con una persona AD allo stadio lieve o moderato (MMSE 18-24). I partecipanti verranno assegnati in maniera casuale al gruppo di psicoeducazione tradizionale o al gruppo di intervento combinato. Entrambi i gruppi parteciperanno a 6 incontri settimanali online di circa 2 ore, condotti da uno psicologo-psicoterapeuta esperto di malattie neurodegenerative. Lo studio prevede un colloquio iniziale e la compilazione di scale cliniche prima, dopo l’intervento e a distanza di 2 mesi. Un sottogruppo di partecipanti su base volontaria e facoltativa potrà eseguire una risonanza magnetica prima e dopo l’intervento.

Chi è la persona responsabile dello studio?

La ricercatrice principale, responsabile dello studio, è la Dott.ssa Cristina Festari.

Per ulteriori informazioni relative allo studio è possibile contattarla via email: cfestari@fatebenefratelli.eu o telefonicamente allo 030 3501335.

Ente finanziatore: Alzheimer’s Association e IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli, Brescia.

Stato dello studio/arruolamento: Arruolamento in corso

Co-Responsabile: Dr. Giovanni Battista Frisoni, Lab. Neuroimmagine ed Epidemiologia Alzheimer