Dubois B. et al.
Advancing research diagnostic criteria for Alzheimer’s disease: the IWG-2 criteria.
Lancet Neurol. 13(6):614-629. doi: 10.1016/S1474-4422(14)70090-0.

In questo recentissimo Position Paper, l’International Working Group (IWG),sulla base delle evidenze scientifiche accumulate negli ultimi anni, presenta una revisione dei criteri diagnostici di ricerca per la Malattia di Alzheimer,proposti per la prima volta nel 2007 e successivamente perfezionati nel 2010.
Gli autori, sulla base di una estesa revisione della letteratura recente (dal 2007 a Gennaio 2013), hanno sviluppato un algoritmo diagnostico semplificato che permette l’applicazione degli stessi criteri diagnostici nei diversi stadi del disturbo, rinforzando ulteriormente la comprensione della Malattia di Alzheimer come entità clinico-biologica unitaria.
Sulla base di questi nuovi criteri, per poter fare diagnosi di Malattia di Alzheimer di qualunque tipo (tipica, atipica e mista) e in ogni sua fase, è necessaria l’evidenza di patologia di tipo Alzheimer in-vivo, dimostrata dalla positività ad almeno uno dei biomarcatori che hanno mostrato maggiore specificità per la malattia, quali: diminuzione della concentrazione di β-amiloide (1-42) nel liquor cerebro-spinale unitamente ad aumento della concentrazione di Tau e di Tau fosforilata, aumentatouptake dei radiotraccianti per l’amiloide all’esame PET (Tomografia a Emissione di Positroni), presenza di mutazione autosomica dominante per la Malattia di Alzheimer (nei geni PSEN1, PSEN2 o APP).
L’aspetto di maggiore discontinuità e innovazione rispetto ai criteri diagnostici finora proposti è la distinzione tra biomarcatori della malattia patofisiologici, i quali risultano necessari per la diagnosi e i biomarcatoritopograficiche, sebbene mostrino una minore specificità per la Malattia di Alzheimer, sono strettamente correlati alle manifestazioni cliniche della stessa e possono essere considerati marcatori della progressione di malattia e della sua gravità, ma non vengono più inclusi nel processo diagnostico.

Vai al riassunto in inglese