A cura di Michela Rampini
Characteristics of the spouse caregiving experience: Comparison between early- and late-onset dementia.
Wawrziczny E., Berna G., Ducharme F., Kergoat M., Pasquier F., Antoine P.
Aging Ment Health. 2017 Jun 20:1-9.
Ad oggi, sono pochi gli studi che hanno indagato le caratteristiche dell’esperienza assistenziale di coloro che si prendono cura (caregiver) di persone con demenza in relazione all’età di insorgenza dei primi sintomi nei malati.
A questo proposito, uno studio francese, ha analizzato l’esperienza di 150 caregiver, di cui 57 partner di persone con demenza a esordio precoce (prima dei 65 anni) e 93 partner di persone con demenza ad esordio tardivo (dopo i 65 anni). Dai risultati sono emerse somiglianze e differenze tra i due gruppi di caregiver: tutti si definivano “sicuri” nel loro ruolo assistenziale e abbastanza preparati per gestire ed affrontare le sfide ed i problemi causati dal progredire della malattia sebbene riportassero la presenza di lievi sintomi depressivi e ansiosi originati dal gravoso compito dell’assistenza al malato. Nonostante l’impatto sulla loro routine quotidiana, la mancanza di supporto informale e le poche possibilità di usufruire di ricoveri di sollievo, tutti gli intervistati si sentivano pienamente coinvolti nel loro ruolo assistenziale e complessivamente privilegiati nel poter aiutare il coniuge malato. I partner di persone con demenza ad esordio precoce valutavano in modo più grave i disturbi cognitivi del proprio caro rispetto alla situazione reale ed avevano una conoscenza più approfondita riguardo i servizi di supporto disponibili sul territorio rispetto ai caregiver dei malati ad esordio tardivo che erano, generalmente, persone più anziane e meno avvezze ad utilizzare internet. Questi ultimi erano più allenati ed in grado di controllare i pensieri intrusivi e disturbanti innescati dall’attività assistenziale come, per esempio, il senso di ingiustizia o la nostalgia per la vita vissuta prima della comparsa della malattia. I risultati di questo studio dovrebbero orientare i servizi nella messa a punto di programmi di supporto e sostegno ai familiari pensati ad hoc, in un’ottica di mantenimento di una buona qualità della vita sia per il malato che per chi lo assiste.
Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28631510