L’appello di Rosanna è questo “La mia mamma è malata di demenza fronto temporale da quasi 10 anni e non so più come aiutarla: lei non parla da tempo, non so mai se ha freddo o se ha male allo stomaco. Ho fermato la mia esistenza sotto tutti i punti vista: non riesco più a pensare ai miei bisogni, non so più cosa sia un giorno al mare; quando mi allontano anche solo per 2 ore rientro sempre con l’affanno e la paura di trovare chissà cosa…”
Cara Rosanna, il dolore e l’impotenza che lei prova per la propria condizione e per quella della sua mamma sono tangibili; posso suggerirle di contattare un’associazione di familiari di malati di demenza? Esistono infatti gruppi di familiari che si riuniscono mensilmente per discutere di problematiche di gestione dei loro cari, con i quali potrebbe scambiare vissuti ed opinioni. Se non altro servirebbe a dividere un po’ il carico di sofferenza che, in questo momento, le grava sulle spalle, oltre ad essere anche una maniera per prendersi del tempo per se stessa. Non dimentichi che la mamma, sebbene non riesca più a dirle verbalmente le cose, reagisce e comprende soprattutto il linguaggio non verbale; perciò non si affanni a domandarsi se ha freddo oppure no, probabilmente sono stimoli che la mamma non avverte più, ma le comunichi il suo affetto guardandola negli occhi, accarezzandola sulle guance (lì dove una mamma accarezza il proprio bambino), le faccia sentire la vicinanza, l’amore, con le carezze e non con le parole. la mamma questo, come tutti i malati di demenza, riesce a percepirlo ed a comprenderlo ad un livello intimo ma molto potente.
E quando esce non si faccia opprimere dai sensi di colpa: lei sta dando alla sua mamma tutto l’amore e l’assistenza possibile; un giorno succederà, perchè purtroppo succede alle creature viventi, che la mamma venga a mancare e che concluda la propria esistenza per una qualche complicazione conseguente alla malattia. Ma non dipenderà dalla sua assenza momentanea, dal suo essere andata al mare o a fare la spesa; succederà quando dovrà succedere, perciò lei riempia di affetto la sua mamma tutte le volte che la va a trovare, la saluti ogni volta con il calore delle “grandi occasioni”, non avrà nessun rimpianto.
Lo Staff di CentroAlzheimer.org
Grazie
Capisco la signora perché anche io con mia mamma sto vivendo le stesse cose….Mi sento impotente….poi abitiamo in un paese piccolo privo di qualsiasi struttura …
Gentile Teresa
l’impotenza che si avverte deriva spesso dal senso di impotenza che sta vivendo la persona ammalata e dalla nostra convinzione di aiutarlo solo facendo qualcosa. Tuttavia, lo stare vicino emotivamente all’ammalato è il modo più giusto per fare qualcosa di concreto. La sua presenza è già la cosa migliore che lei possa fare per sua madre.
Un caro saluto
Lo Staff del sito Centro Alzheimer