A cura di Marta Bortoletto
Presso il nostro Istituto è in corso uno studio finanziato dal Ministero della Salute (GR-2016-02364132) e in collaborazione con il San Raffaele di Milano sulla diagnosi precoce e sulla progressione della malattia di Alzheimer (AD).
L’obiettivo dello studio è trovare nuovi marcatori precoci per la diagnosi di malattia di Alzheimer (AD), analizzando la connettività cerebrale attraverso la tecnica di coregistrazione della stimolazione magnetica transcranica con l’elettroencefalografia (TMS-EEG). Questa tecnica non invasiva è ampiamente utilizzata per testare la connettività effettiva su larga scala ed è promettente per comprendere la progressione della patologia e la sua relazione con gli aspetti clinici. È stato infatti recentemente scoperto che il declino cognitivo nell’AD è correlato con una misura di connettività effettiva basata su TMS-EEG e che riflette il tempo di trasmissione del segnale tra aree cerebrali connesse.
Il progetto è rivolto a persone tra i 60 e gli 85 anni con decadimento cognitivo lieve di tipo amnesico (aMCI) o con malattia di Alzheimer, anche ad esordio precoce (quest’ultimi di età compresa tra i 50 e gli 85 anni).
Il protocollo prevede una valutazione neuropsicologica completa, una risonanza magnetica e una seduta di coregistrazione TMS-EEG. Gli esami saranno poi ripetuti dopo 18 mesi. Facoltativamente, è possibile effettuare il prelievo del liquido cerebrospinale tramite puntura lombare.
Il ricercatore principale, responsabile dello studio, è la Dr.ssa Marta Bortoletto (mbortoletto@fatebenefratelli.eu; tel. 030 3501596).