A cura di Federica Ribaldi

Mediterranean-type diet and brain structural change from 73 to 76 years in a Scottish cohort
Luciano M, Corley J, Cox SR, Valdés Hernández MC, Craig LC, Dickie DA, Karama S, McNeill GM, Bastin ME, Wardlaw JM, Deary IJ.
Neurology. 2017 Jan 31;88(5):449-455. doi: 10.1212/WNL.0000000000003559. Epub 2017 Jan 4.

Numerosi studi hanno dimostrato l’impatto positivo della dieta Mediterranea (MeDi) sulla salute fisica e sulle funzioni cognitive. La MeDi prevede un alto consumo di frutta, verdura e cereali; un moderato consumo di pesce e formaggio; un basso consumo di carne rossa.
Secondo tale regime alimentare, l’assunzione di alcolici deve essere tenuta sotto controllo così come il rapporto tra grassi saturi e insaturi. Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Neurology ha indagato l’associazione tra l’aderenza alla MeDi, gli spessori corticali ed il volume cerebrale totale in anziani sani scozzesi. Il campione comprendeva 401 anziani sottoposti a valutazioni cognitive annuali e risonanza magnetica cerebrale all’inizio dello studio ed a distanza di 3 anni. L’aderenza alla MeDi è stata valutata con il food frequencies questionnaire. I risultati mostrano come una minore aderenza a questo tipo di alimentazione sia associata ad una maggiore riduzione del volume totale del cervello a distanza di 3 anni. Contrariamente a quanto riportato dai precedenti studi, non è stata trovata una relazione tra MeDi e spessori corticali, né tra il consumo di pesce e carne ed i cambiamenti nel volume totale del cervello nè negli spessori corticali. Questo studio suggerisce che una maggiore aderenza alla MeDi potrebbe prevenire l’invecchiamento cerebrale nell’arco dei successivi 3 anni. Il presente è uno dei primi studi che indaga i cambiamenti longitudinali degli spessori corticali e volumi cerebrali negli anziani rispetto all’aderenza alla dieta mediterranea. Tuttavia sono necessari ulteriori studi che indaghino i pattern di alimentazione nel corso della vita e l’effetto di questi sulla struttura cerebrale degli anziani.

Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28053008