Scarmeas N. et al. (2009)
Mediterranean diet and mild cognitive impairment.
Arch Neurol. 66:216-25.
Precedenti studi hanno dimostrato che la dieta mediterranea riduce il rischio di sviluppare malattia di Alzheimer. In un recente studio di quasi 1400 anziani cognitivamente integri è stato valutato l’effetto di questa dieta sullo sviluppo di decadimento cognitivo lieve (MCI) e sulla progressione da MCI a AD. La dieta mediterranea è stata definita come un elevato consumo di pesce, verdura, legumi, frutta, cereali e grassi insaturi, un basso consumo di carne, latticini e grassi saturi e un regolare, moderato, consumo di alcol. I risultati hanno dimostrato che i soggetti con una elevata aderenza alla dieta mediterranea hanno un rischio significativamente diminuito di sviluppare MCI (rischio diminuito del 28%) e di progredire da MCI a AD (rischio diminuito del 48%). La riduzione del rischio è meno significativa nei soggetti con solo una modesta aderenza alla dieta mediterranea, suggerendo un effetto dose-risposta. I meccanismi patogenetici sottostanti possono essere legati a meccanismi vascolari (riduzione dei fattori di rischio cerebrovascolare), metabolici (miglioramento del metabolismo del glucosio), ossidativi (riduzione dello stress ossidativo) e infiammatori (riduzione di marker infiammatori).