Mormont E. et al. (2014)
Symptoms of Depression and Anxiety After the Disclosure of the Diagnosis of Alzheimer Disease.
J Geriatr Psychiatry Neurol.

Una preoccupazione comune tra i famigliari dei pazienti con malattia di Alzheimer è che rivelare la diagnosi alla persona interessata possa avere come conseguenza lo sviluppo di: sintomi depressivi, ansia, reazioni catastrofiche o perfino tentativi di suicidio. Tuttavia, recenti studi hanno dimostrato come, sia per persone sane che per individui in fase di accertamento, è importante essere informati sul proprio stato di salute e preferirebbero sapere se il medico specialista ritiene che abbiamo l’Alzheimer oppure no. Gli autori di questo articolo si propongono di valutare le modificazioni dei sintomi depressivi e dell’ansia in 100 persone che hanno ricevuto la diagnosi di malattia di Alzheimer di grado lieve-moderato. Le misurazioni sono state effettuate il giorno della visita in cui veniva comunicato l’esito degli accertamenti diagnostici e dopo 3 mesi da quella data. I risultati indicano che dopo 3 mesi dall’aver ricevuto una diagnosi di malattia di Alzheimer nei pazienti non si verificano cambiamenti significativi nei sintomi depressivi ma c’è una diminuzione del loro livello di ansia. I familiari hanno valutato la comunicazione della diagnosi neutrale nel 71% dei casi, negativa nell’8% e positiva nel 21% dei casi. Non si sono verificate reazioni catastrofiche o tentativi di suicidio. Da notare che meno della metà dei pazienti valutati in questo studio non è stato in grado di ricordare la diagnosi dopo 3 mesi. In conclusione svelare la diagnosi di malattia di Alzheimer si è mostrato sicuro nella maggior parte dei casi e può migliorare l’ansia dei pazienti in quanto permette loro di capire i propri sintomi, da loro modi di beneficiare di trattamenti adeguati e di prepararsi per il futuro.

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