Kim MJ et al. (2013)
Less depressive symptoms are associated with smaller hippocampus in subjective memory impairment.
Arch Gerontol Geriatr. 57:110-115.

I soggetti con disturbo soggettivo di memoria (SMI) hanno un maggior rischio di sviluppare demenza e la maggior parte di essi presenta sintomi depressivi. Tuttavia ancora non è stato definito se la presenza di sintomi depressivi in soggetti con SMI aumenti o riduca il rischio di sviluppare demenza in futuro. L’obiettivo dello studio è di valutare se esiste una relazione tra i sintomi depressivi in soggetti con SMI ed il volume dell’ippocampo e dell’amigdala, due biomarcatori affidabili nel predire la progressione a demenza nel SMI. 90 soggetti con SMI e 28 soggetti di controllo hanno effettuato una risonanza magnetica da cui è stato ricavato il volume di ippocampo ed amigdala. Rispetto ai controlli sani, i soggetti con SMI risultano avere un volume ridotto per entrambe le strutture. Considerato il solo gruppo di SMI, punteggi bassi alla GDS (Geriatric Depression Scale, una scala per la valutazione della presenza di sintomatologia depressiva) sono associati ad un minor volume ippocampale. I soggetti con SMI e bassi punteggi alla scala di depressione mostrano quindi minor volume ippocampale: avrebbero un maggior rischio di sviluppare demenza. La spiegazione data dagli autori è che per i soggetti con sintomi depressivi, il riferire di soffrire di disturbi di memoria sarebbe dovuto non alla presenza di effettivi precoci segnali di demenza, quanto piuttosto al loro umore depresso, alla scarsa motivazione ed autostima. Per i soggetti non depressi invece, la percezione di disturbi di memoria non sarebbe legata ad una pura impressione soggettiva, ma ad un possibile segnale di declino cognitivo incipiente.

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