È stata recentemente condotta in Germania una ricerca con lo scopo di valutare se il disturbo soggettivo di memoria (SMI) possa essere considerato un fattore di rischio per lo sviluppo di una demenza. Lo studio ha coinvolto 2415 persone oltre i 75 anni, suddivisi tra soggetti affetti da SMI e soggetti sani. I partecipanti sono stati sottoposti a 3 valutazioni cliniche nell’arco di 3 anni. I risultati sembrano mostrare un rischio maggiore di sviluppare una demenza o un MCI per coloro che soffrono di SMI. Gli autori ipotizzano l’esistenza di un modello di manifestazione clinica della demenza a 3 stadi: da SMI, ad MCI ed infine AD. Tuttavia è importante sottolineare che non tutti i soggetti affetti da SMI sviluppano in seguito una demenza e che non tutte le persone affette da demenza hanno riportato in precedenza un SMI o un MCI, questo quindi evidenzia la limitata sensibilità del SMI come fattore di previsione.
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