Hebert LE et al. (2013)
Alzheimer disease in the United States (2010-2050) estimated using the 2010 census.
Neurology. 80:1778-1783.

L’invecchiamento nella generazione dei baby boomer aumenterà drammaticamente il numero delle persone che negli Stati Uniti avranno la malattia di Alzheimer. Come riconosciuto dal Piano Nazionale contro l’Alzheimer recentemente rilasciato dall’amministrazione Obama, è necessaria una stima della prevalenza attuale e futura dell’AD nella popolazione per poter rilevare la portata della sfida da affrontare per poterla sconfiggere. Poiché le stime più recenti risalgono a quasi un decennio fa, questo studio presenta un aggiornamento di tali stime considerando le seguenti variabili: 1) rischio di sviluppare l’AD; 2) aumentato rischio di mortalità tra le persone con AD; 3) tassi di mortalità negli USA; 4) distribuzione della scolarità negli USA; 5) attuale e futura popolazione degli USA. Sono stati utilizzati i dati raccolti all’interno del progetto longitudinale “Chicago Health and Aging Project”, iniziato nel 1993 in una zona di Chicago, e per il quale sono state censite 10.800 persone. Si è stimato che nel 2010 ci sarebbero stati 4.7 milioni di individui con più di 65 anni affetti da AD. Di questi, 0.7 milioni si sarebbero collocati nella fascia d’età 65-74 anni, 2.3 milioni in quella 75-84 anni e 1.8 milioni avrebbero avuto più di 85 anni. Le proiezioni indicano invece che il numero di malati nel 2010 triplicherà entro il 2050: il numero totale sarà di 13.8 milioni, di cui 7 milioni con un’età superiore agli 85 anni. Questi numeri potrebbero diminuire sostanzialmente se venisse identificato un trattamento capace di ritardare l’insorgenza dell’AD e che quindi potrebbe avere un effetto sulla futura prevalenza della malattia.

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