Bayer-Carter JL et al. (2011)
Diet intervention and cerebrospinal fluid biomarkers in amnestic mild cognitive impairment.
Arch Neurol. 68:743-752.

Questo recente studio ha confrontato gli effetti di due diversi tipi di dieta, ad alto o basso contenuto di grassi saturi e indice glicemico, sul metabolismo insulinico e lipidico, sui livelli dei principali marcatori liquorali di malattia di Alzheimer e sulle capacità cognitive in adulti sani e con lieve deterioramento cognitivo (MCI). 49 adulti anziani, di cui 20 sani e 29 con MCI sono stati sottoposti alla dieta ad alto contenuto di grassi saturi (>25%), di carboidrati (indice glicemico >70) e di proteine oppure alla dieta a basso contenuto di grassi (<7%), carboidrati (indice glicemico <55) e proteine per 4 settimane. Sono stati effettuati test cognitivi, di tolleranza al glucosio e la puntura lombare all’inizio e durante la quarta settimana di dieta al fine di misurare la cognitività, i livelli di concentrazioni nel liquido cerebrospinale di beta-amiloide (Abeta42), insulina e di apolipoproteina E. I risultati mostrano che la dieta a basso contenuto di grassi e carboidrati aumenta le concentrazioni di insulina e Abeta42 liquorale nei soggetti MCI, contrariamente alla condizione patologica di diminuzione dei livelli di Abeta42 tipicamente osservata nella malattia di Alzheimer. La stessa dieta a basso contenuto invece ha l’effetto opposto sugli adulti sani: diminuisce i livelli di insulina e di Abeta42 nel liquor, mentre la dieta ad alto contenuto li aumenta. La concentrazione di apolipoproteina E nel liquor aumenta dopo la dieta a basso contenuto e diminuisce dopo la dieta ad alto contenuto in entrambi i gruppi. La memoria visiva a lungo termine migliora per entrambi i gruppi dopo il completamento di 4 settimane di dieta a basso contenuto. I risultati suggeriscono che la dieta può essere un potente fattore di rischio ambientale che modula lo sviluppo di malattia di Alzheimer attraverso i suoi effetti sul sistema nervoso centrale, sulle concentrazioni di Abeta42, lipoproteine, stress ossidativo e insulina.

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