Dubal DB et al. (2014)
Life Extension Factor Klotho Enhances Cognition.
Cell Rep.
Klotho è una proteina codificata dal gene KL che agisce come regolatore dell’invecchiamento e se sovra-espressa è risultata essere correlata ad una maggiore longevità. In questo studio gli autori hanno indagato se la presenza della variante KL-VS del gene nella forma allelica eterozigote fosse associata con una migliore performance cognitiva.
In 3 popolazioni indipendenti, per un totale di 718 soggetti di età compresa tra 52 e 85 anni, la performance cognitiva è risultata essere significativamente migliore nei portatori di KL-VS, con un effetto indipendente da età, genere e presenza dell’allele e4 per il gene Apolipoproteina E (APOE). In una delle 3 coorti studiate (N = 220) sono stati inoltre rilevati i livelli della proteina Klotho secreta nel sangue che risultavano essere significativamente superiori nei portatori della variante KL-VS, confermando quindi la relazione tra presenza di tale variante e l’innalzamento dei livelli di Klotho.
Al fine di caratterizzare quali fossero i meccanismi cellulari sui quali agisce la sovra-espressione di Klotho, sono stati studiati topi transgenici portatori della variante KL-VS. I topi transgenici, rispetto ai controlli, avevano performance migliori in compiti che indagavano l’apprendimento e la memoria, indipendentemente dall’età e dal genere, replicando così quanto riscontrato negli esseri umani. Dal punto di vista cellulare, l’innalzamento dei livelli di Klotho portava a un raddoppiamento dei livelli della sub-unità GluR epsilon 2/NR2B (GluN2B) dei recettori NMDA nella densità post-sinaptica in frazioni isolate dall’ippocampo e dalla corteccia frontale del topo. Tale sub-unità è risultata essere coinvolta nella plasticità sinaptica e nelle funzioni cognitive.
Ulteriori studi sono necessari per determinare se l’effetto di Klotho nel promuovere un innalzamento della performance cognitiva si traduca in vantaggi nella vita quotidiana o in una maggiore riserva per contrastare patologie neurodegenerative e se sia possibile ostacolare il declino cognitivo modulando i livelli e/o l’attività di questa proteina.