L’invecchiamento cognitivo tipico può essere definito come l’insieme dei cambiamenti nelle prestazioni cognitive associati all’età in individui non dementi. Idealmente, l’intero spettro dell’ età adulta dovrebbe essere considerato quando si effettuano studi di imaging sull’invecchiamento tipico. I ricercatori della Mayo Clinic and Foundation di Rochester, Minnesota, hanno condotto uno studio osservazionale cross-sectional, che ha coinvolto 1246 soggetti cognitivamente integri di età compresa tra 30-95 anni. Sono stati confrontati gli effetti di età, sesso e APOE ε4 su memoria, volume ippocampale e accumulo di amiloide cerebrale. I risultati hanno evidenziato che la memoria peggiora a partire dai 30 anni, mentre il volume ippocampale diminuisce gradualmente dall’età di 30 anni e più ripidamente dopo i 60. L’accumulo di amiloide rilevato con la PET, incrementa dai 70 anni in poi. Gli uomini rispetto alle donne hanno prestazioni di memoria peggiori e un volume ippocampale inferiore; nessuna differenza significativa tra i sessi è stata trovata rispetto all’essere portatori dell’ APOE ε4 o rispetto al carico di amiloide rilevato alla PET. Di contro, APOE ε4 è associato all’accumulo di amiloide cerebrale (a partire dai 70 anni). Questi risultati evidenziano che il peggioramento della memoria e il volume ippocampale si presentano molto prima dell’accumulo di amiloide cerebrale nello spettro della vita adulta. I ricercatori sostengono che processi neuropatologici diversi dall’amiloidosi potrebbero essere alla base del declino strutturale del cervello e della memoria in individui di mezza età. Queste scoperte sono coerenti con un modello di tarda insorgenza della malattia di Alzheimer, in cui l’amiloidosi si presenta in età avanzata innescandosi su un preesistente declino strutturale e cognitivo associato con l’invecchiamento e non con i depositi di amiloide.