Holman TJ et al. (2015)
The role of vascular endothelial growth factor in neurodegeneration and cognitive decline: exploring interactions with biomarkers of Alzheimer disease.
JAMA Neurol. 72:520-529.
Il fattore di crescita vascolare endoteliale (VEGF) è coinvolto nello sviluppo dei neuroni e nell’angiogenesi, rivestendo un ruolo essenziale nel mantenimento dell’omeostasi del sistema vascolare adulto. Scopo del presente studio è stato quello di valutare l’effetto del dosaggio di VEGF nel liquor cerebrospinale (CSF) sull’atrofia ippocampale, sulla memoria e sulle funzioni esecutive, quali indici di invecchiamento cerebrale e cognitivo. Inoltre è stata valutata l’interazione tra VEGF e i principali biomarcatori CSF utilizzati per la diagnosi precoce della Malattia di Alzheimer (AD), nell’influenzare tali misure di outcome. Sono stati quindi selezionati i partecipanti all’Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative (ADNI, http://adni.loni.usc.edu/) per i quali erano disponibili le misure di beta-amiloide e di tau totale nel CSF, il volume dell’ippocampo estratto con FreeSurfer dalle immagini strutturali di risonanza magnetica e le misure composite di memoria e funzioni esecutive precedentemente derivate dal dataset ADNI. Sono stati quindi analizzati i dati relativi a 90 controlli sani, 130 con diagnosi di disturbo cognitivo lieve (MCI) e 59 con diagnosi di AD. Il dosaggio di VEGF nel CSF è stato quantificato tramite specifica procedura utilizzando un pannello xMAP multiplex (MyriadRBM). I risultati hanno mostrato come alti valori di VEGF fossero associati ad un maggiore volume ippocampale alla baseline e ad una minore atrofia ippocampale e declino cognitivo nel tempo. Inoltre le analisi sui dati longitudinali hanno rilevato un’interazione significativa tra i livelli di VEGF e i principali biomarcatori per AD ricavati da CSF: in particolare l’effetto protettivo di VEGF sulla memoria era maggiore nei soggetti positivi per amiloidosi, mentre l’effetto protettivo di VEGF era maggiormente evidente nei soggetti tau positivi per tutte le misure di outcome considerate. Questi risultati mostrano come fattori angiogenici siano particolarmente rilevanti nell’influenzare la neurodegenerazione e il declino cognitivo in soggetti con biomarcatori precoci per AD, offrendo spunti interessanti sia per la comprensione dell’eziopatogenesi della malattia, sia per stimolare la ricerca di nuovi approcci terapeutici.