A cura di Anna Tarallo

Reducing expression of synapse-restricting protein Ephexin5 ameliorates Alzheimer’s-like impairment in mice.
Sell GL, Schaffer TB, Margolis SS.
J Clin Invest. 2017 Mar 27. pii: 85504. doi: 10.1172/JCI85504.

L’accumulo della proteina beta-amiloide (AB) è considerato una caratteristica neuropatologica tipica della malattia di Alzheimer (AD), anche se non sono stati ancora identificati i meccanismi a valle che causano la disfunzione sinaptica e il deterioramento cognitivo.  
Secondo i ricercatori della Johns Hopkins University, Baltimora, USA, proprio l’accumulo di AB potrebbe causare la perdita delle sinapsi e il deterioramento cognitivo riattivando l’espressione di una proteina, Ephexin5, potente repressore sinaptico (noto anche come ARHGEF15).
Gli scienziati statunitensi, già in studi precedenti, avevano osservato in pazienti con AD in fase iniziale, un’elevata espressione di Ephexin5 nelle strutture ippocampali, dato che suggeriva che questa proteina potesse avere un ruolo chiave per la malattia.
In questo ultimo lavoro, hanno indagato l’espressione di Ephexin5 in un modello murino. Come atteso, nei topi transgenici hAPP, l’espressione della proteina negli ippocampi è risultata elevata e la sua rimozione ha eliminato la perdita delle spine dendritiche degli ippocampi e permesso il recuperato dei deficit comportamentali associati alla AD. Inoltre, la riduzione selettiva dell’espressione di Ephexin5 nel giro dentato, utilizzando shRNA, in topi trangenici presintomatici adolescenti, è stata sufficiente a proteggerli dallo sviluppo di decadimento cognitivo.
Questi incoraggianti risultati, suggeriscono che Ephexin5 potrebbe rappresentare un nuovo target terapeutico per la AD.

Potete trovare ulteriori informazioni/l’articolo originale al seguente link.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28346227