Rovio S. et al. (2010)
The effect of midlife physical activity on structural brain changes in the elderly.
Neurobiol Aging. 31:1927-1936. 

Precedenti studi epidemiologici hanno ormai dimostrato che l’attività fisica diminuisce il rischio di sviluppare demenza. Tuttavia gli effetti dell’esercizio fisico in termini di cambiamenti cerebrali strutturali non è ancora noto. Un gruppo di ricercatori ha studiato proprio la relazione tra l’attività fisica svolta nella mezza età durante il tempo libero ed i cambiamenti strutturali legati alla neurodegenerazione. Un gruppo di 75 adulti cinquantenni composto da anziani sani, pazienti affetti da deterioramento cognitivo lievi (MCI) e pazienti con malattia di Alzheimer (AD) è stato sottoposto a risonanza magnetica e seguito per un periodo medio di 21 anni. In base alla frequenza di svolgimento dell’attività fisica, il campione è stato suddiviso in persone ‘attive’ (praticanti attività fisica almeno due volte a settimana) e persone ‘sedentarie’ (una volta a settimana o meno). I risultati mostrano che, in età avanzata, le persone giudicate ‘attive’ esibiscono un volume cerebrale totale e di sostanza grigia ai lobi frontali maggiore rispetto alle persone sedentarie. Nessuna correlazione esiste invece tra l’esercizio fisico praticato durante la mezza età e il volume di sostanza bianca o il carico di lesioni della stessa.

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