Vergara X. et al. (2013)
Occupational exposure to extremely low-frequency magnetic fields and neurodegenerative disease: a meta-analysis.
J Occup Environ Med. 55:135-146.

L’età media della popolazione con il passare del tempo sta aumentando e le malattie neurodegenerative (NDDs) stanno diventando sempre più diffuse. Si stima che nel 2040 le NNDs diventeranno la seconda causa di morte più comune. Grazie alla ricerca si sta cercando di capire se i campi magnetici a bassa frequenza, in particolare quelli compresi tra 50 e 60 Hz a cui sono soggette alcune persone in particolari tipi di lavoro, siano collegati allo sviluppo di NDDs, in particolare alla Malattia di Alzheimer (AD) e la Sclerosi Laterale Amiotrofica (ALS). In letteratura esistono diverse ricerche che hanno studiato questa relazione ma i risultati non sono univoci. Alcuni ricercatori hanno quindi eseguito una revisione degli studi esistenti per analizzarne i contenuti. Sono state incluse nella ricerca 42 pubblicazioni. I risultati indicano che l’eterogeneità metodologica degli studi non consente di affermare con certezza se esista una netta associazione tra l’esposizione a campi magnetici e le NNDs, infatti le relazioni osservate indicano un potenziale rischio ma sono lontane dal poter provare con certezza tale associazione. Gli autori suggeriscono quindi la necessità di procedere con ulteriori studi per approfondire il problema attraverso una metodologia più accurata.

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