Noh Y. et al. (2014)
Anatomical heterogeneity of Alzheimer disease: Based on cortical thickness on MRIs.
Neurology. 83:1936-1944. 

Studi neuropatologici hanno suggerito l’esistenza di 3 pattern di distribuzione di placche di amiloide e tangles neurofibrillari nella malattia di Alzheimer. Tuttavia gli studi post-mortem permettono solo l’analisi di specifiche regioni di interesse cerebrali e in una fase ormai avanzata della malattia. Scopo del presente studio è stato quello di individuare se esistano diversi pattern di atrofia corticale in una fase precoce della malattia di Alzheimer, tramite misurazione dello spessore corticale dell’intera corteccia cerebrale a partire da immagini di risonanza magnetica strutturale ad alta definizione (3T). Sono stati inclusi nello studio 152 pazienti tra i 296 visitati in una clinica della memoria tra giugno 2006 e dicembre 2010, che avessero una diagnosi di malattia di Alzheimer (criteri NINCDS-ADRDA) e un punteggio globale alla scala Clinical Dementia Rating (CDR) compreso tra 0.5 e 1 e 72 soggetti sani come gruppo di controllo. Le immagini di risonanza magnetica sono state processate tramite calcolo automatico dello spessore corticale con il metodo della morfometria basata sulla superficie. Successivamente è stata effettuata un’analisi di cluster a 3 e 6 livelli per determinare se i soggetti potevano essere categorizzati in gruppi neuroanatomici distinti. Sono stati quindi individuati pattern di atrofia corticale distinti, categorizzando così i pazienti in 3 sottotipi che differiscono anche per caratteristiche cliniche: (1) atrofia medio-temporale bilaterale dominante (N=52, 34.2%) con esordio più tardivo, principalmente di genere femminile e con elevata presenza dell’allele e4 del gene ApoE (Apolipoproteina E); (2) atrofia parietale dominante (N=28, 18.4%) con esordio precoce, ugual numero di maschi e femmine, e con bassa presenza dell’allele e4 di ApoE; (3) atrofia diffusa (N=72, 47.4%) con caratteristiche cliniche intermedie agli altri 2 sottotipi. La rilevazione di questi sottotipi della malattia di Alzheimer conferma quanto riscontrato dagli studi neuropatologici precedenti e, se i risultati venissero confermati in campioni più ampi e supportati da dati di follow-up clinico, l’individuazione precoce del pattern atrofico tramite misure di spessore corticale potrebbe essere utile per predire la progressione della malattia e la risposta al trattamento.

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