A cura di Anna Mega

Nonostante più studi abbiano messo in relazione l’utilizzo di farmaci anticolinergici (es. antidepressivi triciclici, alcuni antistaminici) con un maggior rischio di deterioramento cognitivo, non sono disponibili ad oggi dati longitudinali né forti evidenze che lo confermino.
Gli autori di uno studio pubblicato su Neurobiology of Aging hanno così ulteriormente indagato tale relazione, monitorando per sei anni le condizioni cliniche e la funzionalità cognitiva di un gruppo persone tra i 60 e i 90 anni cognitivamente integre. I risultati hanno mostrato un effetto negativo dell’utilizzo di farmaci anticolinergici limitatamente alla memoria episodica; al contrario, non si è osservata alcuna compromissione per quanto riguarda il funzionamento cognitivo globale, la memoria a breve termine e semantica e la velocità di elaborazione delle informazioni. Ciò indipendentemente da altre variabili, come fattori demografici, stili di vita, fattori di rischio o patologie cardiovascolari e assunzione di altri farmaci. Queste evidenze supportano l’evidenza secondo cui il sistema colinergico giochi un ruolo importante nella formazione delle memorie episodiche.
È possibile visionare l’articolo originale al seguente link.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28407520