Burzynska AZ et al. (2015)
White Matter Integrity Supports BOLD Signal Variability and Cognitive Performance in the Aging Human Brain.
PLoS One. 10:e0120315.
L’integrità della sostanza bianca cerebrale misurata tramite DTI (Diffusion Tensor Imaging) e la variabilità del segnale BOLD (blood-oxygenation level dependent) a riposo ricavata dalle immagini di risonanza magnetica funzionale (fMRI) si modificano nel corso dell’invecchiamento e sono collegate alla performance cognitiva. Indagare l’associazione tra queste innovative misure di imaging cerebrale, così come la loro associazione diretta con le principali funzioni cognitive implicate nel processo di invecchiamento sano e patologico, potrebbe favorire il graduale trasferimento di queste metodiche nella pratica clinica come indicatori precoci e non invasivi di declino cognitivo. Nel presente studio sono stati arruolati 91 soggetti anziani cognitivamente sani di età compresa tra 60 e 79 anni, che sono stati sottoposti a risonanza magnetica sia strutturale che funzionale, per ottenere rispettivamente le immagini DTI e fMRI a riposo, e ad una batteria di test che indagavano specifiche capacità cognitive, quali intelligenza fluida, velocità percettiva, memoria episodica e vocabolario. I risultati mostrano come migliori capacità di memoria e di intelligenza fluida condividevano il medesimo pattern di associazione con il segnale BOLD ed erano collegate ad una maggiore variabilità del segnale BOLD in diverse regioni cerebrali, quali precuneo, insula, lobi temporali e parietali, regioni prefrontali e corteccia cingolata. Inoltre, tale pattern di aumentata variabilità del segnale BOLD, era collegato ad una maggiore integrità globale dei fasci di sostanza bianca, indipendentemente dall’effetto dell’età. Gli autori sottolineano come i dati riportati supportino l’utilizzo della variabilità del segnale BOLD a riposo come un promettente correlato funzionale delle differenze individuali nelle capacità cognitive in soggetti anziani.