A cura di Eleonora Mugherino

Zhang N, Chen F, Wang C, Yan P.
Incidence of cognitive impairment after hypothetical interventions on depression, nighttime sleep duration, and leisure activity engagement among older Chinese adults: An application of the parametric g-formula.
Front Public Health. 2023 Feb 15;11:1088833. doi: 10.3389/fpubh.2023.1088833. 

In uno studio osservazionale condotto in Cina si è cercato di indagare se la depressione, un’inadeguata durata del sonno notturno e il dedicare scarso impegno alle attività del tempo libero possano essere fattori di rischio per lo sviluppo di deterioramento cognitivo nella popolazione anziana.  

Questi specifici fattori di rischio sono stati esaminati su una coorte rappresentativa della popolazione cinese, che ha aderito allo studio longitudinale CHARLS sulla salute durante il periodo di pensionamento. Tra il 2011 e il 2018 sono stati coinvolti 4819 partecipanti di età superiore a 60 anni senza alcun segno di deterioramento cognitivo.

Quello che è emerso dai dati raccolti, è che il rischio di decadimento cognitivo che è stato osservato nella popolazione che non ha adottato strategie di intervento è stato del 37.52%. A differenza di quanto accade se si interviene congiuntamente su ogni fattore, infatti aumentando le ore di sonno (almeno 6 ore a notte), curando tutti i sintomi depressivi e prendendo parte ad attività intellettuali che vanno a potenziare gli aspetti cognitivi e la memoria, la percentuale del rischio di sviluppare demenza potrebbe ridursi del 17.11%.

Inoltre, gli studiosi hanno osservato che le strategie di intervento che mirano a risolvere la sintomatologia depressiva e a migliorare la durata del sonno notturno hanno avuto effetti simili sia nelle donne che negli uomini; invece se si considera il livello di scolarizzazione, l’effetto dei trattamenti è stato maggiore sui partecipanti che hanno ricevuto un’istruzione.

I risultati del presente studio suggeriscono che le misure di intervento sui sintomi della depressione, un’adeguata durata del sonno e dedicare tempo alle attività intellettuali possono rivelarsi strategie efficaci per prevenire il deterioramento cognitivo tra gli anziani.

Tuttavia, ad oggi non è chiaro in che modo questi fattori possano aumentare il rischio di deterioramento cognitivo, risulta pertanto essenziale approfondire con ulteriori studi i meccanismi coinvolti.

È possibile visionare l’articolo originale, cliccando il seguente link:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36875389/