A cura di Cristina Festari
Un’originale metanalisi, recentemente pubblicata, ha indagato la relazione tra lo stato civile e il rischio di sviluppare una malattia dementigena. Curiosamente, dalle conclusioni dello studio, basato su 15 lavori scientifici già pubblicati che hanno coinvolto 812047 partecipanti, essere sposati è associato a un ridotto rischio di demenza rispetto alle persone single o vedove. Il rischio quantificato è più alto del 20% per chi è vedovo e del 42% per i single, rischio quest’ultimo che sembra però decrescere negli studi più recenti.
Gli autori ipotizzano che l’interazione sociale che deriva dal vivere con un altro possa rappresentare un importante risorsa per rafforzare la riserva cognitiva, ossia la capacità del cervello di essere più resilienti ai danni causati dall’invecchiamento o dalla malattia. Inoltre, chi convive stabilmente ha uno stile di vite più sano, che include più esercizio fisico, una dieta più attenta e più opportunità di socializzazione, tutti fattori di protezione noti per la demenza.
I ricercatori sottolineano che queste associazioni derivano da studi osservazionali e pertanto non indicano nessun legame causa-effetto. Tuttavia, concludono che la prevenzione della demenza nelle persone non sposate dovrebbe concentrarsi sull’istruzione e sulla salute.
Potete trovare ulteriori informazioni al seguente link.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29183957