È risaputo che le persone affette da Mild Cognitive Impairment di tipo amnesico (aMCI) hanno un alto rischio che tale disturbo progredisca in una demenza, in particolare in una demenza di Alzheimer (AD). Tuttavia questo non sempre avviene, infatti ci sono persone che pur essendo affette da aMCI rimangono stabili o addirittura migliorano nel corso del tempo. Sarebbe quindi di notevole rilevanza riuscire ad individuare eventuali variabili in grado di influire su questo processo. A questo scopo è stato effettuato a Roma uno studio volto a valutare l’influenza di due fattori, la depressione e l’apatia, in pazienti affetti da aMCI. La ricerca ha coinvolto 131 persone con tale diagnosi, i partecipanti erano poi suddivisi in 4 sottogruppi, a seconda del fatto che soffrissero di depressione, apatia, entrambi i disturbi o nessuno dei due. I soggetti sono stati valutati nell’arco di 4 anni, in particolare dopo 6 mesi dall’inizio dello studio e successivamente una volta all’anno, per poter monitorare l’eventuale progressione della malattia.
I risultati ottenuti hanno dimostrato che solo i pazienti affetti da apatia avevano un rischio 7 volte maggiore di progredire in AD rispetto agli altri gruppi. In questo studio clinico quindi l’apatia sembra essere un forte predittore della progressione da aMCI ad AD, suggerendo che i pazienti di questo tipo dovrebbero essere monitorati con particolare cura e attenzione.