A cura di Daniele Orlandi
Ancora oggi il termine “demenza” evoca alla mente l’immagine di una persona sofferente e che fatica a riconoscere i familiari. Tuttavia, il morbo di Alzheimer fa riferimento ad un processo neurodegenerativo lento e graduale.
Infatti, se nello stadio avanzato i deficit cognitivi sono severi, le fasi iniziali si caratterizzano per isolate difficoltà di memoria. Sebbene ad oggi non esista ancora un farmaco risolutivo, la ricerca ci dice che lo stile di vita influenza fortemente la salute del nostro cervello. In particolare è stato riscontrato che la combinazione di attività fisica e mentale riesca a rallentare gli effetti dell’invecchiamento e a compensare la progressiva perdita di cellule neurali. Da un’approfondita analisi degli studi fino ad oggi condotti, si evince che gli esercizi aerobici aiutano a preservare le strutture corticali e sottocorticali, mentre la stimolazione delle capacità mentali ne garantiscono la corretta funzionalità. È possibile quindi concludere dicendo che la sinergia tra attività fisica e mentale siano un’ottima strategia non farmacologica per la prevenzione e la cura della demenza.
L’articolo originale è consultabile al seguente link.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27481112