A cura di Michela Rampini
Krell-Roesch J, Syrjanen JA, Vassilaki M, Machulda MM, Mielke MM, Knopman DS, Kremers WK, Petersen RC, Geda YE.
Quantity and quality of mental activities and the risk of incident mild cognitive impairment.
Neurology. 2019 Aug 6;93(6):e548-e558.
Come è noto, la demenza e il decadimento cognitivo sono causati da una molteplicità di fattori modificabili (come lo stile di vita) e non modificabili (come i fattori genetici). Data l’attuale assenza di trattamenti risolutivi per la cura della malattia di Alzheimer, vi è un crescente interesse scientifico verso lo studio degli stili di vita nel contesto dell’invecchiamento cerebrale volto all’identificazione di potenziali strategie preventive. Uno studio condotto in Minnesota tra il 2006 e il 2016 aveva proprio l’obiettivo di chiarire se vi fosse una correlazione tra il fatto di praticare attività cognitivamente stimolanti nell’età adulta (tra i 50 e i 65 anni) ed anziana (dopo i 70 anni) e il rischio di sviluppo di decadimento cognitivo lieve. Lo studio ha interessato 2000 ultrasettantenni cognitivamente sani che si sono sottoposti ad una iniziale valutazione cognitiva da ripetersi ogni 15 mesi per i successivi cinque anni. Inoltre, ai partecipanti è stato chiesto di compilare un questionario volto a raccogliere informazioni circa il numero, la frequenza e la durata del loro coinvolgimento in attività stimolanti (quali la lettura di un libro, l’uso del computer, le attività sociali, le attività ludiche e manuali) sia da adulti che da anziani. I risultati dello studio hanno evidenziato che il rischio di sviluppare decadimento cognitivo lieve si riduceva significativamente per le persone impegnate in attività sociali e ludiche sia durante l’età adulta che durante quella anziana. Praticare attività manuali invece diveniva un fattore protettivo soltanto per le persone che erano coinvolte in tali attività nell’età anziana e non per quelle che erano state impegnate nelle medesime attività solo durante la mezza età. In conclusione, l’essere impegnati in un numerose attività stimolanti (più di due differenti), soprattutto in età avanzata, si associa ad un minore rischio di sviluppare decadimento cognitivo.
Potete trovare l’articolo originale al seguente link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31292224