A cura di Anna Mega
Con l’avanzare dell’età, aumenta anche il numero di persone colpite da malattie neurodegenerative e ciò ha un impatto notevole sul singolo e sulla società. Nonostante la ricerca scientifica ci abbia permesso una conoscenza sempre maggiore delle stesse, ciò non basta. Per ridurre il rischio di sviluppare tali malattie è necessaria un’azione congiunta che coinvolga il singolo cittadino, i responsabili politici, i ricercatori, gli enti finanziatori e gli operatori sanitari. È proprio questo che viene condiviso in un recente report, pubblicato dall’Oxford Health Policy Forum, da un gruppo di esperti internazionali e multidisciplinari, tra cui il Prof Giovanni B Frisoni, e che racchiude una serie di raccomandazioni evidence-based approvate da diverse associazioni professionali e gruppi di patrocinio. Tali raccomandazioni includono l’importanza di sensibilizzare l’individuo affinché sia attivamente coinvolto nella messa in atto di azioni rivolte al benessere del proprio cervello (es. adozione di uno stile di vita sano); la necessità di destinare ulteriori fondi alla ricerca scientifica per garantire lo studio di tali malattie; lo sviluppo di nuovi test clinici per la diagnosi precoce nonché strumenti e dispositivi per monitorare la salute dell’individuo; l’identificazione di terapie efficaci. Anche le strutture sanitarie dovranno prepararsi sin da ora per gestire le nuove scoperte, perché il tempo conta.
Per approfondimenti è possibile visionare il report al seguente link: https://www.oxfordhealthpolicyforum.org/reports/brain-diseases/brain-diseases-report