Venturino G. (2012)
Il tuo mare di nulla. La mia mamma e l’Alzheimer.
A&B Editrice.
Nella prefazione del suo testo Giovanna Venturino dichiara come la scelta di scrivere questo testo sia stata una specie di “percorso obbligato”, in quanto “a un certo punto ho capito che dovevo necessariamente fissare i forti stati d’animo che provavo, le emozioni, il senso di impotenza e di frustrazione, il dolore, i sensi di colpa, la tenerezza… scrivere è stato come alleggerire la mia anima, ricercarne quasi una naturale e inevitabile forma di catarsi, circoscrivere il mio dolore in modo da poterlo osservare con un minimo di distacco”. L’autrice si trova a gestire, insieme alla sorella, la madre a cui dopo un lungo percorso di accertamenti viene diagnosticata la malattia di Alzheimer. L’impatto sconvolgente inevitabilmente influenza la quotidianità famigliare perché “il dolore per qualcosa di così devastante che colpisce chi ti ha messo al mondo può annientarti, togliendoti la voglia di affrontare con il piglio giusto anche semplici incombenze pratiche quotidiane”. Nonostante le difficoltà quello che sembra essere il filo conduttore del testo è la voglia dell’autrice di reinventare il rapporto con la madre e far in modo di avere ancora momenti e emozioni positive da condividere insieme “… Non so ancora bene come, con che modalità, ma so che farò tutto è quanto è nelle mie possibilità di riuscirci. E allora tu aspettami, mamma… troverò il sistema, in qualche modo, anche quando non saprai più chi sono, per arrivarti dritto dritto al cuore! E mi riconoscerai, a tuo modo, ne sono sicura. Non potrai non sentire quanto ti voglio bene”.