Antoine P. et al. (2013)
Emotional and psychological implications of early AD diagnosis.
Med Clin North Am. 97(3):459-75.
La Demenza è definita come una sindrome caratterizzata da un progressivo declino delle funzioni cognitive, presente da almeno 6 mesi e che causi significativi limiti nelle capacità sociali e di svolgimento delle attività della vita quotidiana. Per Demenza Precoce si intende quella i cui sintomi cognitivi compaiono prima dei 65 anni di età. Dare questo tipo di diagnosi comporta delle implicazioni emotive e psicologiche devastanti per il paziente che la riceve e per la sua famiglia. Per molti la Demenza viene associata solamente alle persone anziane, in questo caso i pazienti possono essere genitori di bambini piccoli o adolescenti, che da loro dipendono totalmente o quasi. La maggior parte di loro vive una vita di coppia, la cui dinamica interna viene investita e ribaltata completamente dalla diagnosi. Il caregiver, costituito generalmente da sposa o sposo, deve confrontarsi con un disagio che di solito colpisce le persone anziane, sentendosi improvvisamente escluso, stigmatizzato o socialmente isolato. Il continuo accrescimento della dipendenza del paziente nei confronti dei suoi familiari provoca un rovesciamento dei ruoli nel rapporto con i figli che all’improvviso si trovano, anche molto giovani, a diventare i caregivers dei loro genitori. Anche dal punto di vista finanziario si assiste ad una riduzione del reddito familiare da un lato, e ad un aumento di spese per la gestione della situazione dall’altro. Per tutte queste ragioni la diagnosi di Demenza è sistematicamente associata ad un forte distress psicologico ed emotivo per le persone che ne sono affette e per i loro familiari, in particolar modo se si tratta di giovani pazienti.