De Meyer G. et al. (2010)
Diagnosis-independent Alzheimer disease biomarker signature in cognitively normal elderly people.
Arch Neurol. 67:949-956
L’inizio del processo patogenetico che porta alla demenza di Alzheimer (AD) precede di almeno 10 anni la comparsa dei sintomi; per questo motivo dimostrare che i biomarcatori per l’AD, come Abeta42 e tau nel liquido cerebrospinale, rappresentino reali indicatori di processo patogeno anche nelle fasi iniziali della malattia è una sfida importante. Attualmente, la valutazione dell’accuratezza dei biomarcatori nel diagnosticare correttamente l’AD si basa sulla diagnosi clinica della malattia. In questo studio è stato identificato il profilo dei marcatori liquorali tipico dell’AD senza l’utilizzo di ulteriori informazioni sulla diagnosi clinica. I dati liquorali di 114 adulti sani, 200 pazienti affetti da deterioramento cognitivo lieve (MCI) e 102 AD sono stati inclusi nello studio. Il modello costruito ha permesso di identificare la combinazione di marcatori liquorali che costituiscono la “firma” della malattia sul 90% dei pazienti AD, 72% degli MCI e inaspettatamente su più di un terzo (36%) dei soggetti sani; risultati, questi, successivamente convalidati da altri due studi eseguiti di cui uno su campioni autoptici. L’approccio analitico applicato in questo studio fornisce interessanti riflessioni riguardo alla diagnosi dell’AD basata sui biomarcatori. Il metodo che minimizza la diagnosi clinica dipinge un quadro diverso da quello del metodo clinico-diagnostico e supporta l’idea che la patologia si sviluppi notevolmente prima di quanto previsto finora.