A cura di Lorenzo Pini

Assessment of Extent and Role of Tau in Subcortical Vascular Cognitive Impairment Using 18F-AV1451 Positron Emission Tomography Imaging
Hee Jin Kim, Seongbeom Park, Hanna Cho, Young Kyoung Jang, Jin San Lee, Hyemin Jang, Yeshin Kim, KoWoon Kim, Young Hoon Ryu, Jae Yong Choi, Seung Hwan Moon, Michael W.Weiner, William J. Jagust, Gil D. Rabinovici, Charles DeCarli, Chul Hyoung Lyoo, Duk L. Na, SangWon Seo.
JAMA Neurology; May 14, 2018.

Gli ammassi neurofibrillari formati da proteina tau fosforilata costituiscono una delle principali alterazioni della malattia di Alzheimer (AD). Un recente studio pubblicato questo mese sulla rivista JAMA Neurology e condotto dai ricercatori della School of Medicine di Seoul, Corea del Sud, sembra suggerire un ruolo della proteina tau anche nella demenza vascolare.
Un totale di 61 pazienti con demenza vascolare o lieve deficit cognitivo su base vascolare (gruppo SVCI), di cui la metà circa risultava positivo a livello cerebrale alla proteina beta-amiloide (Aβ), hanno partecipato a questo studio sottoponendosi ad un esame PET con radiotracciante per la proteina tau. Un gruppo di 19 soggetti sani, negativi ad Aβ, senza deficit cognitivi ed alterazioni vascolari (gruppo HC) e un gruppo di 27 persone con lieve deficit di memoria o AD, negativi per alterazioni vascolari (gruppo AD), sono stati inclusi come gruppi di controllo.
Dai risultati è emersa una maggiore captazione del tracciante tau a livello della corteccia temporale inferiore bilaterale nel gruppo SVCI rispetto ai HC, indipendente da Aβ cerebrale. Inoltre i ricercatori hanno osservato nel gruppo SVCI una relazione tra punteggi ad alcuni test cognitivi e accumulo di proteina tau. Nello specifico, l’accumulo era associato ad una peggiore performance ai test linguistici e alla cognizione in generale. I risultati erano simili separando i pazienti SVCI sulla base della positività alla proteina Aβ. Infine, nel gruppo SVCI la regione paraippocampale mostrava un interessamento minore alla proteina tau, suggerendo una diffusione diversa della proteina in questi pazienti rispetto a quella osservata nella AD.
I risultati dello studio sembrano pertanto suggerire un ruolo centrale di questa proteina anche nello sviluppo dei deficit cognitivi nella demenza vascolare. Tuttavia studi con campioni maggiori sono necessari per validare questi risultati.

Per l’articolo completo:
https://jamanetwork.com/journals/jamaneurology/fullarticle/2680671