Lee D. et al. (2014)
Sleep Disturbances and Predictive Factors in Caregivers of Patients with Mild Cognitive Impairment and Dementia.
J Clin Neurol. 10:304-313.
Spesso a fianco alle persone affette da demenza che presentano disturbi del sonno vi sono caregiver (ovvero persone che si occupano direttamente della gestione, cura ed assistenza del malato) che presentano, a loro volta, problemi legati al sonno. Gli studi svolti sull’argomento hanno rivelato che i due terzi dei caregiver soffrono di disturbi del sonno: questi problemi sono spesso collegati ai comportamenti notturni della persona che viene assistita. Questi ultimi spesso contribuiscono ad appesantire il carico fisico e psicologico del “prendersi cura” e sono una delle maggiori cause di ricovero del malato in RSA o in strutture simili. Recenti studi hanno evidenziato che le persone che dormono meno riferiscono una qualità di vita e prestazioni cognitive più basse e un aumento del rischio di mortalità collegata alla depressione e all’insorgenza di malattie cardiovascolari. È importante riconoscere e misurare i problemi del sonno nei caregiver e fornire interventi adeguati a migliorare il loro benessere. Un recente studio condotto in Corea del Sud ha coinvolto 132 coppie (paziente e rispettivo caregiver) e 52 persone che, invece, non si occupavano di assistere un malato (soggetti di controllo). I partecipanti a questo studio sono stati sottoposti a diversi questionari che misuravano la qualità del sonno con varie sottoscale: la qualità del sonno soggettiva, la durata del sonno, l’efficacia del riposo, l’uso di farmaci per prendere sonno etc. Ai pazienti con demenza, invece, sono state somministrate altre scale volte a valutare i sintomi comportamentali e neuropsichiatrici della demenza. Come previsto, e in linea con gli studi precedenti, i caregiver di pazienti affetti da demenza hanno riferito una qualità inferiore di sonno rispetto ai soggetti di controllo. È interessante notare che i sintomi comportamentali e neuropsichiatrici associati alla demenza e i deficit cognitivi dei pazienti che tuttavia conservano un buon livello di autonomia funzionale (sono ancora in grado di svolgere le attività di base della vita quotidiana come il lavarsi, il vestirsi, lo spostarsi, l’alimentarsi), incidono sulla qualità del sonno dei loro caregiver. Questo studio non ha confermato i risultati degli studi precedenti che sostenevano ci fosse un legame diretto tra la gravità della demenza e i disturbi del sonno vissuti dei caregiver ma ha evidenziato che l’agitazione o aggressività, la depressione, la disinibizione, l’apatia e le alterazioni dell’appetito del malato, erano significativamente correlati alla qualità del sonno globale del caregiver. Questo studio, sebbene abbia coinvolto un limitato numero di persone, ha fornito chiare indicazioni per identificare i caregiver più a rischio di sviluppare problemi legati al sonno. Saranno necessarie ulteriori ricerche per capire quali possano essere le strategie migliori per ridurre o contrastare l’insorgenza di tali disturbi caregiver contribuendo al loro benessere.