A cura di Valentina Saletti

Speed of processing training results in lower risk of dementia
Edwards JD, Xu H, Clark DO, Guey LT, Ross LA, Unverzagt FW.
Alzheimers Dement (N Y). 2017 Nov 7;3(4):603-611.

Secondo alcuni studiosi, un corretto ed efficace allenamento cognitivo potrebbe ridurre il rischio di demenza. In America è stato condotto uno studio (The Advanced Cognitive Training in Vital Elderly study-ACTIVE) sull’efficacia degli esercizi cognitivi, dal quale è emerso che l’allenamento computerizzato è il metodo cognitivo migliore per diminuire il rischio di demenza. Sono stati arruolati 2.802 anziani sani, seguiti per dieci anni e suddivisi in maniera casuale in quattro gruppi. Ai partecipanti del primo gruppo, il gruppo di controllo (utilizzato come termine di paragone per i gruppi sperimentali), non veniva proposta alcuna attività. Al secondo gruppo veniva sottoposto un allenamento basato su specifiche strategie di memoria. Ai partecipanti assegnati al terzo gruppo venivano invece proposte strategie di ragionamento (problem-solving) e al quarto gruppo venivano sottomesse sessioni di allenamento sulla velocità di elaborazione delle informazioni attraverso esercizi computerizzati, il cui scopo era quello di aumentare la quantità e la complessità dei dati rapidamente acquisiti. L’analisi dei dati non ha evidenziato differenze significative relative al rischio di sviluppare una demenza per i partecipanti al secondo e al terzo gruppo mentre nel quarto gruppo il rischio era significativamente inferiore. Ad ogni modo, dai risultati è emerso che i soggetti del gruppo di controllo erano quelli con rischio di demenza più alto. Lo studio ha quindi rilevato che gli allenamenti cognitivi con esercizi computerizzati basati sulla velocità di elaborazione delle informazioni sono un mezzo privilegiato per ridurre il rischio di sviluppare una demenza. Studi futuri dovranno definire quali sono le variabili che rendono efficace un determinato addestramento cognitivo computerizzato piuttosto che un altro e quale è la quantità di allenamenti necessaria per ricavarne i maggiori benefici.

Potete trovare l’articolo originale al seguente link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5700828/